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Monasterace: un albergo diffuso all’ombra del castello per ridare lustro al borgo

Monasterace si è classificato al 24º posto nella graduatoria dei comuni calabresi ammessi al finanziamento previsto dall’avviso pubblico della Regione Calabria destinato alla valorizzazione dei borghi, con un punteggio di 51,56 e ottenendo un importo di 1.500.000 Euro.
Oggetto cardine della riqualificazione è il Castello di Monasterace Superiore, simbolo del piccolo borgo collinare della provincia di Reggio Calabria, esempio di architettura fortificata a base quadrilatera con bastioni pentagonali ai vertici, il cui impianto risale alla fine del XVI secolo su originaria fondazione medievale. Dapprima di proprietà di diversi signorotti locali e non, tra cui i marchesi di Francia, successivamente acquisito da privati cittadini che ne deturparono la struttura originaria facendogli perdere ogni caratteristica di fortezza, oggi rientra tra i beni immobiliari del patrimonio comunale. Nel progetto finanziato dalla Regione Calabria, ancora, la riqualificazione di alcuni stratificati di notevole valore storico, culturale e architettonico, presenti nell’area immediatamente adiacente al Castello.
Ciò che si vuole realizzare (come spiega anche l’Assessore Nicola Gara nell’articolo che trovate cliccando qui) è un albergo diffuso che aiuti a restituire vigore a reliquie del passato che profumano di tradizioni. Un viaggio a ritroso per il visitatore, un’esperienza unica al cospetto di una natura incontaminata, affascinante, mozzafiato.

Foto: turismo.reggiocal.it

Caterina Sorgiovanni

Nata a Locri nel non molto lontano 1993, è iscritta al Corso di Laurea in Scienze delle Pubbliche e Private Amministrazioni, ma conserva in un cassetto di cui non ha ancora trovato la chiave un debole per la facoltà di Lettere Classiche. Non si tira indietro dinanzi al confronto verbale ma preferisce scrivere, arte che, leggenda vuole, ha praticato dal primo giorno di vita. Scriveva infatti sulla schiena della madre quando la cullava, lo ha fatto per mettere a tacere i cattivi pensieri, lo fa oggi per Métis. L’armonia e la flessibilità che condivide con le parole le hanno rese le sue più care amiche… a differenza di quanto avvenuto con quegli antipatici dei numeri che si ostinano a racchiudere tutto in schemi.

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