Il Ministro dell’Istruzione non perde tempo: “Pronto ad assumere 120mila insegnanti”

Uno dei nodi più delicati che il Governo Draghi dovrà sciogliere è certamente quello della scuola. E questo non soltanto per i dubbi sulla riapertura delle scuole nelle zone a maggior incidenza di contagio o per i metodi variegati di rientro in aula adottati dalle regioni, ma anche per le difficoltà organizzative che riguardano gli ultimi mesi dell’anno scolastico, per il problema sempre più serio della Maturità 2021 e, in definitiva, per l’incertezza relativa al futuro del comparto.
Proprio su questo ultimo trema, in verità, il nuovo Ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi sembra avere le idee molto chiare, dato che ha dichiarato, ancora prima del giuramento di questa mattina, di voler ricaricare gli organici della scuola italiana attraverso l’assunzione di 120mila insegnanti. Questo piano, realizzabile anche grazie all’iniezione di fondi rappresentata dal Recovery Fund, potrebbe risolvere una volta per tutte lo spinoso problema del precariato oltre che, naturalmente, assicurare il consolidamento (se non la totale messa in sicurezza) di molti edifici della Penisola sia dal punto di vista strutturale che da quello dei contagi. Del resto, già nel suo libro Nello specchio della scuola, Bianchi esponeva con chiarezza la sua idea:
È tempo di investire in educazione, non solo per superare l’emergenza Covid, ma per guardare oltre, per ritrovare quel cammino di sviluppo che sembra essersi perduto nei lunghi anni in cui hanno prevalso individualismo e populismo e che deve fondarsi sui valori definiti nella nostra Costituzione. Il nuovo secolo della connessione continua ha bisogno di cittadini portatori, oltre che di contenuti, di creatività, lavoro di squadra, capacità di astrazione e di sperimentazione, senso di orientamento per poter navigare in mari aperti. La scuola deve rispondere a queste esigenze e muoversi, insieme al Paese, nel senso di marcia di uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
Fonte: orizzontescuola.it