Smartworking: i buoni pasto sono da considerarsi fuori dal reddito
Lo smartworking non influisce sull’esenzione fiscale prevista per i buoni pasto. La normativa che regolamenta la detassazione delle erogazioni ai dipendenti che si ricollegano alla necessità del datore di lavoro di provvedere alle esigenze alimentari del personale che durante l’orario di lavoro deve consumare il pasto, non prevede una definizione delle prestazioni sostitutive di mensa, limitandosi a prevederne la non concorrenza al reddito entro il limite di 4 Euro, che sale a 8 per i buoni pasto elettronici. Per le prestazioni sostitutive del servizio di mensa, in altre parole, si applica il regime di parziale imponibilità, indipendentemente dall’articolazione dell’orario di lavoro e dalle sue modalità di svolgimento. Dunque, nel caso in cui il datore riconosca ai lavoratori agili i buoni pasto, questi non concorreranno alla formazione del reddito di lavoro dipendente e il datore non sarà tenuto a operare la ritenuta a titolo di acconto IRPEF sul valore dei buoni pasto.
Fonte: italiaoggi.it