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Anche Giuseppe Aloe candidato tra i finalisti del Premio Strega

Giuseppe Aloe è uno scrittore calabrese, originario di Cosenza, che vive a Milano. In passato ha fondato il circolo culturale dei Barbitonsori, e ha pubblicato l’opera Libromastro. Successivamente ha pubblicato la raccolta di racconti Non pensare all’uomo nero… dormi per Giulio Perrone Editore e i romanzi Non è successo niente e Lo splendore dei discorsi. Quest’ultimo è stato tra i finalisti del Premio Città di Penne, uno tra i più importanti riconoscimenti del panorama letterario italiano.
L’autore, che già nel 2012 era stato selezionato al Premio Strega con il libro La logica del desiderio, si ritrova nuovamente nella rosa dei prescelti.
Sono stati resi ufficiali soltanto da qualche giorno, infatti, i 62 candidati al prestigioso Premio Nazionale. La Calabria vanta ben due scrittori in corsa per la vittoria e, tra questi, vi è proprio il nuovo romanzo di Aloe Lettere alla moglie di Hagenbach.
Il testo, edito da Rubbettino, è stato proposto da Corrado Calabrò, giurista e poeta originario della nostra terra, che per l’occasione ha affermato: «Questo nuovo romanzo di Giuseppe Aloe è un noir psicologico, un romanzo all’inseguimento del sé, scritto con un linguaggio che ha tensione poetica.»
Il protagonista del racconto è il criminologo di fama mondiale Flesherman che, intento nella ricerca di uno scrittore scomparso, si ritrova costretto a confrontarsi con sé stesso e a scavare nel suo animo. La ricerca, ricca di peripezie, ricorda vivamente il viaggio letterario per antonomasia, quello di Ulisse, e ci riporta continuamente alla cultura classica occidentale. Tra i temi trattati vi è quello della malattia mentale e del fragile equilibrio che ci permette di conservarla e di tutelare noi stessi. Si insinua allo stesso tempo, tra le righe, la riflessione sempre attuale sulla fatalità del proprio destino. Al detective, infatti, viene diagnostica una forma di demenza senile che avanza rapidamente e che lo costringe a fare i conti con l’irrimediabilità del tempo che passa.

Foto: youtube.com

Anastasia Cicciarello

Nata a Locri nel 1990, membro effettivo della Millennials Generation, ha iniziato a scrivere prima sui muri con i pastelli, poi a scuola, dove ha incanalato la sua passione e non si è più fermata. Le piace viaggiare ma adora allo stesso modo la strada del ritorno, la bellezza dolorosa e fragile della sua terra. Abita ad Ardore, la cui posizione invidiabile le fa iniziare ogni giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno. Il bisogno di dire la sua l’ha condotta alla finale del concorso AttiveMenti con il racconto “La necessità del superfluo”, a scrivere “Il dolore non mi fa più paura” per la casa editrice Guthenberg e a collaborare con varie testate come hermesmagazine.it

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