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Infastidisce i clan: minacce al Procuratore di Paola Pierpaolo Bruni

Il Procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, è al centro della conversazione tra un detenuto e sua moglie. Con parole, ma che gesti eloquenti, l’uomo non lascerebbe dubbi agli inquirenti in merito alla volontà di ostacolare con minacce e ritorsioni l’attività del magistrato. L’intercettato deve scontare sei anni di carcere perché coinvolto in una precedente indagine della Direzione Distrettuale Antimafia condotta proprio dal Procuratore Bruni quando si occupava del territorio crotonese ed è coinvolto nel procedimento scaturito dall’inchiesta Tonno Rosso, che di recente ha fatto registrare tre condanne e un rinvio a giudizio.

Sergio De Caprio: «In Calabria non c’è più spazio per i criminali»

Praticamente istantanea la reazione delle Istituzioni, che hanno espresso unanimemente vicinanza nei confronti del Procuratore. Il primo a esprimersi in tal senso è stato l’Assessore Regionale all’Ambiente Sergio De Caprio, che ha voluto estendere la solidarietà anche alla famiglia di Bruni.
«I magistrati che combattono – ha dunque affermato De Caprio, – sono l’orgoglio della Calabria e dell’Italia. La loro lotta è la lotta dell’intero popolo calabrese. Non li lasceremo soli. I criminali stiano nel posto che gli compete, in carcere o a collaborare con la giustizia. In Calabria non c’è spazio per loro.»

Foto: wesud.it

Redazione

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