Non si può più rimandare la campagna vaccinale nelle carceri
Applicate la legge e, soprattutto, non abbiate paura di farlo. Applicatela per i detenuti, che sono migliaia in Italia e sono a rischio di subire gli effetti deleteri che provoca il Covid-19.
Immaginate di promuovere una seria e decisa campagna di vaccini per i carcerati.
Sarebbe un impegno per tutta la classe politica e dirigente d’Italia, per dimostrare di essere un Paese civile, che abbia la forza e la capacità di provvedere a tutti i suoi cittadini e per chi, pur non essendo provvisto di un passaporto italiano, ha il medesimo diritto alla salute perché anche lui/lei appartiene al genere umano.
In questi giorni si parla di focolai pandemici in diversi Istituti Penitenziari, con un indice spaventoso che ha portato, come conseguenza, all’aumento di rischi per l’incolumità in quei luoghi, già martoriati dalla disperazione.
Il sovraffollamento delle carceri italiane è argomento più volte affrontato dai media nazionali e locali. Superiamo i temi e affrontiamo con energia le problematiche e risolviamole. Risolviamo le criticità sanitarie nazionali e, in questo caso specifico, ricordiamoci di provvedere ai detenuti.
Noi Italiani sappiamo dare il meglio nei momenti più difficili, ma nel dare il nostro meglio dobbiamo prenderci cura di chi, come i detenuti, e insieme a loro tutto il personale che gravita nel settore carcerario, dagli agenti della Polizia Penitenziaria ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha bisogno di un intervento dello Stato che lo tuteli, per come recita la Costituzione, nel proprio diritto alla salute.
È un indice di civiltà con il quale si deve misurare un Paese che vuole essere protagonista a livello internazionale.
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