Vincenzo Cordì: l’omicidio di “un gigante buono”
Nel corso dell’indagine per l’omicidio di Vincenzo Cordì, rinvenuto cadavere nel novembre del 2019 nei pressi di località Scialata nel comune di San Giovanni di Gerace, i testimoni sentiti dai Carabinieri hanno raccontato di conoscere la vittima descrivendolo come “un gigante buono”. Il dato è emerso nel corso dell’udienza che si è tenuta davanti alla Corte di Assise di Locri, nell’ambito della quale ha deposto un Carabiniere, all’epoca in servizio a Roccella Jonica, che ha evidenziato i tratti salienti dell’analisi di una serie di elementi cristallizzati in un’informativa depositata presso la Procura di Locri, che ha coordinato le indagini per tramite della dottoressa Marzia Currao, ieri presente in aula in veste di Pubblico Ministero.
Ricordiamo che al processo sono imputati Susanna Brescia, Giuseppe e Francesco Sfara e Giuseppe Menniti, difesi dagli avvocati Francesco Macrì, Antonio Ricupero e Girolamo Curti, che ritengono le accuse mosse a carico dei rispettivi assistiti non suffragate dai necessari riscontri. I famigliari di Vincenzo Cordì, la madre e la sorella, sono invece rappresentati dall’avvocato Rocco Guttà.
Il processo prosegue a giugno.