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Nicola Irto ritira la sua candidatura a Presidente della Regione

Nicola Irto rinuncia alla corsa per la presidenza della Regione Calabria.
«La volontà di militanti ed elettori è svilita. Letta trovi una soluzione» ha dichiarato il Consigliere Regionale del Partito Democratico in un’intervista rilasciata alla collega de L’Espresso Susanna Turco.
Una volontà d’intenti, si legge nell’intervista della Turco, che sarebbe già stata palesata allo stesso Letta attraverso una lettera in cui il Consigliere Regionale sottolinea di non aver intenzione di “starsene zitto e buono.”
A cambiare gli equilibri e a portare Irto alla decisione clamorosa sarebbe stata proprio la volontà del Segretario del PD di mettere in discussione le decisioni e le alleanze che il partito intrattiene da tempo con la coalizione di centrosinistra. Una condotta, dichiara Irto, che cederebbe «terreno alla destra e a Luigi De Magistris.»
La condizione che si sta profilando proprio in Calabria, prosegue Irto, potrebbe determinare l’ennesimo svilimento della dignità degli elettori e dei militanti di un PD che «deve cambiare non solo per potersi mettere in gioco alle elezioni, ma per dare spazio a una nuova generazione che c’è e che viene vissuta con fastidio da chi pensa solo a fare carriera: ma non possiamo ridurci ai feudi, dobbiamo essere una comunità aperta. Non possiamo solo pensare con chi ci alleiamo: il PD deve dire cosa vuole fare, se vuole parlare agli elettori.
«A volte mi sembra di essere l’unico che cerca di dare una visione di futuro, a pensare sia indispensabile un quadro netto di progetti e chiarezza per attuarli. Non basta infatti vincere – ha continuato Irto, – bisogna governare, altrimenti torniamo alle sabbie mobili, che poi sono la storia anche di questa terra, la melma dove si impantanano le coalizioni senza identità.»
Per il Consigliere dem, infatti, il partito continuerebbe a perdere consensi perché qualcuno si ostinerebbe a fare lo stratega per garantirsi una poltrona, uno schema di gioco evidente anche in seno al Governo e che impedisce di affrontare di petto le tematiche più delicate per il Paese. Una su tutte, proprio declinando il discorso alla Calabria, è ovviamente la sanità, dove l’ultimo passo avanti è il decreto (definito “confuso”) che ha determinato il passaggio della Regione da commissariata a super commissariata, ma anche, ricorda Irto, quello delle infrastrutture.
A rendere ulteriormente debole l’azione del partito e a mozzare le gambe al suo programma elettorale, per Irto, ci sarebbero le correnti interne allo stesso PD, che finiscono con il conformare gli interessi del partito a quelli del centrodestra in nome di un tatticismo e di un trasversalismo che non fanno bene né al Partito né tantomeno al territorio.
«Ho steso un programma, in questi mesi – prosegue Irto, – l’ho condiviso con il vero motore della regione: studenti, imprenditori, terzo settore, professionisti. Sarebbe stato bello concentrarsi su questo. Ma nessuno vuol discutere di contenuti: solo di tattica, credendo di prendere un voto in più. E intendiamoci: allargare la coalizione è una cosa giusta e intelligente, ma non possiamo condannarci a muoverci con il bilancino. La Calabria ha bisogno di iniziare a correre verso il futuro, con un governo chiaro che provi a realizzare ciò che dice di voler fare».
Ultimo, ma non per importanza, il tema degli accordi con il Movimento 5 Stelle, che ha determinato negli ultimi mesi un concatenarsi di cambi di linea che comunque quasi mai coincidono con l’azione indotta dai dem.
«Ho mostrato la mia disponibilità alla proposta di partecipazione alle primarie proposte da Dalila Nesci – ricorda Irto, – ma è inaccettabile perdere altro tempo e credibilità per mediare sulle primarie.»

Foto: strill.it

Redazione

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