65 anni fa ci lasciava Corrado Alvaro. Pino Mammoliti: “Rese concrete le ambizioni dei calabresi”
Di Pino Mammoliti
L’11 giugno del 1956 moriva Corrado Alvaro. Oggi, in un bellissimo articolo pubblicato su Calabria Live viene evocata la figura complessa e straordinariamente attuale dello scrittore sanluchese prestato alla Calabria, all’Italia e al mondo intero. Non so perché ma, romantico e idealista come sono, la mia modestissima esperienza di calabrese sognatore lega la figura di Alvaro ad altri due grandi interpreti della speranza di un mondo migliore: Giacomo Leopardi e Don Lorenzo Milani. Il cruccio esistenziale del primo scioglie ogni dubbio sul ruolo dell’uomo e del suo rapporto con i contemporanei nella concretezza del secondo. Fondendosi in Alvaro, essi rendono concrete e realizzabili le ambizioni, mai dome, dei calabresi.
Il Canto notturno di un pastore errante dell’Asia e Lettera a una professoressa, donano trama e nervature in Gente in Aspromonte. Mi piacerebbe tanto sapere che i candidati alle prossime elezioni (tutte, anche quelle comunali) orientassero il loro impegno seguendo il ritmo bilanciato di sogni, speranze e concretezze reso immortale da Corrado Alvaro.