ADVST
Costume e SocietàEventi

Locrian Department: «Trasformeremo Locri nel centro del mondo»

Questa mattina, a Palazzo Nieddu del Rio, a Locri, è stato presentato il Festival della Scala Musicale Locrese e delle Arti in residenza – Locrian Department, progetto ideato dall’Associazione di Promozione Sociale NOMA World e ammesso all’Avviso Pubblico della Regione Calabria per la selezione e il finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale presente in Calabria.
Durante l’incontro sono intervenuti il direttore Artistico Tommaso Marletta, i sindaci di Locri e Sant’Ilario dello Ionio Giovanni Calabrese e Giuseppe Monteleone, il presidente del Gruppo di Azione Locale Francesco Macrì, Alessandra Laganà, dell’Associazione NOMA World, la produttrice cinematografica Alessandra Infascelli e il regista Andrés Arce Maldonado.
Il Festival, ha spiegato Marletta, è stato pensato come un contenitore, una piattaforma artistica multidisciplinare in cui far confluire i linguaggi contemporanei, attivando un dialogo con le consegne culturali delle origini magno greche della Locride, faro di civiltà che ha determinato lo sviluppo del pensiero da Oriente a Occidente.
«È già tutto qui – ha proseguito il diretto artistico. – Non avremo il compito di creare cultura ma solo di rispolverarla. Con Alessandra abbiamo capito questo tre anni fa, durante un concerto tenuto al Teatro Greco Romano di Portigliola con l’artista giapponese Junko Ueda che è stato per noi un’esperienza mistica e ci siamo domandati che cosa potessimo offrire al territorio. Il punto di partenza è la Locrian Scale, una Scala Musicale conosciuta nei conservatori di tutto il mondo, sfruttata da grandi compositori come Brahms, Šostakóvič, Stravinskij o Bartòk, che ci può permettere di mettere in relazione archeologia (dato che risale al III secolo a.C.) e contemporaneo. Ma siccome non vogliamo che questa esperienza si limiti a un semplice concerto, vogliamo narrare questa nostra esperienza attraverso un documentario che possa trasmettere l’immagine di una Locride diversa.»
Per realizzare il progetto, Marletta e Laganà, ottenuto il finanziamento regionale, hanno cercato dei partner istituzionali poi trovati in diversi sindaci del comprensorio, come Calabrese, che ha affermato di aver sposato il progetto perché convinto che sia un treno che il territorio non può perdere, e Monteleone, che ha invece ringraziato Marletta e Laganà perché «ci stanno facendo riappassionare alla nostra storia.»
Il Festival, ha dunque sottolineato Laganà, è inteso come un ponte di bellezza che unisce il territorio alla creazione e alla produzione artistica, con un progetto di accoglienza per residenze artistiche attraverso call nazionali e internazionali. Un’operazione per affermare la Scala Musicale Locrese come un marchio funzionale alla progettazione e alla divulgazione artistica, «un modo per riaffermare la forza della civiltà dove la civiltà è stata cancellata per lunghi anni.»
Il successo del progetto, ha sottolineato il presidente del GAL Macrì, è assicurato dalla congiuntura storica particolarmente favorevole e dal fatto che la Locride comprenda quanto sia «fondamentale sfruttare a fondo questo progetto di portata planetaria per fornire un’occasione di sviluppo e lavoro al territorio con il reddito medio più basso d’Italia.»
Anche per Infascelli, la Locride è finalmente maturata nella misura utile a rendere il progetto un successo: «Ho deciso di finanziarlo perché sono sposata con un calabrese e, per trent’anni, ho finanziato progetti culturali su questo territorio. Tornata qui dopo tanti anni ho percepito il cambiamento e compreso che questo progetto no va sottovalutato, perché sembra una cosa semplice, ma è un’opportunità unica, un’occasione strepitosa che io sto già promuovendo ovunque. Andiamo avanti, perché questo è solo l’inizio: è un’operazione che porterà qui nomi importanti. Ho già coinvolto persone di Cinecittà e dell’Istituto Luce e sono sicura che le cose andranno bene perché, questa volta, vedo la partecipazione attiva di tutti.»
Le riprese del documentario, realizzato, ha assicurato Infascelli, con criteri e moderni e una narrazione originale, che possa risultare accattivante anche per i giovani, sono affidate «all’occhio ispanico, e per questo in grado di catturare gli aspetti più intimi delle cose» del colombiano Maldonado, che non sa ancora quale potrà essere la natura del prodotto finito, ma è certo del potenziale della nostra terra.
«Ascoltando con attenzione gli innumerevoli modi in cui la Scala Locrese è stata adattata si colgono immediatamente gli aspetti orientaleggianti del suo ritmo. Questo rende lo Ionio un varco tra Oriente e Occidente e ci fa comprendere che Locri può diventare il centro del mondo.»

Il programma

Il Festival sarà adesso presentato al pubblico presso la Pineta del lungomare di Locri il 14 luglio, alle ore 19:30, per poi spostarsi, il 15 luglio, alle ore 21:30, presso la Fondazione Zappia, dove sarà presentato il libro di Massimo Cusato ABC del tamburello calabrese. Il 17 luglio, dunque, sempre alle 21:30, appuntamento a Piazza Uria di Condojanni per lo spettacolo di video arte di Stefano Giorgi Dipingere sull’acqua, cui seguirà, il 18 luglio, sempre alla stessa ora, presso il Palatium Quote San Francesco di Portigliola, un concerto di Daniele Roccato e Marco Colonna. Alla 23:30 del 19 luglio, dunque, presso la Chiesa di San Francesco di Gerace, spazio per un concerto esperienziale di Francesco Loccisano, cui seguirà, la mattina del 20 luglio, alle ore 6:00, un concerto al cospetto dell’alba. Si chiude il 22 luglio con l’installazione, sempre all’alba, di un sistema musicale presso il Parco Archeologico di Locri Epizephiri, che unirà così musica elettronica e antichità.
A questi eventi aperti al pubblico se ne aggiungeranno altri a porte chiuse, cui il pubblico potrà poi assistere attraverso la visione del documentario di Maldonado che, assicura Infascelli, «porteremo alla prossima edizione dei David di Donatello!»

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button