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Avere paura è normale: i dubbi sul vaccino anti Covid e perché è importante farlo

Avere paura è assolutamente normale, soprattutto in una fase incerta come questa. Non c’è da stupirsi, infatti, se le persone dubbiose crescono di numero ogni giorno di più, e cercano di conseguenza riparo e risposte nei luoghi meno consoni, tra cui Internet. Io non credo che sia giusto stigmatizzarle e deriderle e, anzi, ritengo necessario fornire loro le risposte che cercano. In particolare, credo che in questo momento storico la Stampa abbia il dovere di rendere noti soltanto dati chiari e precisi e debba smettere, invece, di rincorrere pseudonotizie contraddittorie e sensazionalistiche. Siamo tutti sulla stessa barca, condividiamo tutti le stesse ansie e gli stessi timori: soltanto affidandoci a sanitari esperti e sottoponendo loro tutti i quesiti che ci frullano in testa (fossero anche i più bizzarri), possiamo trovare le giuste rassicurazioni e sdoganare una volta per tutte le insidie che impediscono alla campagna vaccinale di decollare.
Ne ho parlato con la dottoressa Vincenza Giugno, specializzanda in medicina interna, consulente nei reparti Covid-19 durante la prima ondata e autrice di alcune pubblicazioni scientifiche riguardanti il SARS-CoV-2.
Iniziamo da un argomento tanto attuale quanto spinoso. Molti hanno fatto la prima dose di vaccino AstraZeneca e adesso, in fase di richiamo, riceveranno Pfizer: è più rischioso?
No, non è rischioso. Non ci sono ancora delle evidenze scientifiche, ma fino a ora non sono state riportate complicanze.
Ho letto che Pfizer causa miocardite, è davvero così? Cosa ci dicono gli studi in tal senso?
Gli studi effettuati in ambito scientifico da esperti riportano che i casi di miocardite e pericardite lieve manifestatesi dopo qualche giorno dalla seconda somministrazione del vaccino Pfizer sono rari. Sono maggiori i casi di miocardite sviluppati durante l’infezione da Covid-19 che quelli dovuti alle complicanze da vaccinazione.
I soggetti maggiormente coinvolti sono stati giovani maschi sani che sviluppavano la patologia circa 3 giorni dopo l’inoculazione della seconda dose. Questi soggetti sono guariti nell’arco di pochi giorni. I casi sono stati in numero veramente irrisorio. Bisogna considerare che i benefici della vaccinazione superano di gran lunga il rischio di miocardite da vaccinazione anti Covid-19. Contrarre l’infezione da Covid-19 può portare a una disfunzione di organi con conseguenze mortali, è bene ricordarlo. Dalla miocardite lieve che potrebbe manifestarsi (raramente) a causa del vaccino si guarisce.
Quali sono gli effetti collaterali comuni del vaccino? Cosa bisogna aspettarsi nelle 24 ore dopo la vaccinazione?
Gli effetti collaterali più comuni sono febbre, artralgie e mialgie, cefalea, brividi e sudorazione profusa che si manifestano entro 6-12 ore dalla somministrazione e si risolvono nell’arco di massimo 24-48 ore. Sono stati riportati anche casi di nausea e vomito e, qualche volta, delle vere e proprie gastroenteriti risolte entro qualche giorno.
Che medicinali prendere in caso di malessere lieve?
Il paracetamolo è il farmaco più indicato. Bisognerebbe evitare i corticosteroidi perché, con il loro meccanismo d’azione, tendono a dare una risposta inefficiente da parte del sistema immunitario. Questa risposta è essenziale per la produzione di anticorpi.
Come fare ad accorgersi se si sta così male da doversi recare al Pronto Soccorso? Quali sono gli effetti avversi da tenere sotto controllo?
Confusione mentale e alterazioni dello stato di coscienza, dolore toracico, dispnea e aumento delle dimensioni/rossore di un arto. Diciamo che il campanello d’allarme è dato da tutto ciò che non rientra negli effetti collaterali comuni del vaccino.
Quali sono le patologie che aumentano i rischi della vaccinazione?
Sicuramente le più importanti sono le reazioni anafilattiche (allergia) ai componenti del vaccino. Nel caso di allergie importanti è necessario consultare il proprio allergologo prima di eseguire la vaccinazione.
Una frase che sento spesso è che “gli effetti collaterali gravi del Covid-19 riguardano solo gli anziani. Noi giovani prendiamo il virus in forma lieve e possiamo raggiungere ugualmente l’immunità di gregge senza vaccino”. È vero?
Sono stati riportati casi di insufficienza respiratoria grave e di complicanze anche nei giovani sani. È ovvio che un anziano tende a essere più vulnerabile e rischia maggiormente di morire rispetto a un giovane sano, con un buon sistema immunitario. Purtroppo è risaputo che i giovani, tante volte, sono gli untori della malattia all’interno della propria famiglia. La vaccinazione di massa ci consentirebbe di tenere sotto controllo il virus senza lasciarlo replicare. Replicandosi, il virus si modifica, diventa maggiormente virulento e rischiamo di imbatterci in una varante per cui i vaccini di oggi sarebbero inefficaci. Se la percentuale di vaccinati resta bassa, richiamo di avere a che fare con molte più varianti, quindi con un virus più aggressivo e difficile da controllare e più malati in forma grave. Il Sistema Sanitario Nazionale si sovraccaricherebbe di nuovo e, ancora una volta, rischieremmo di non avere le migliori cure e rischiare maggiormente la morte. Questo vale anche per i giovani. Anche i ragazzi devono vaccinarsi e utilizzare le misure di protezione per sé stessi e per il bene collettivo.
È vero che il vaccino mRNA modifica la struttura del DNA?
No, assolutamente. L’mRNA inoculato con il vaccino non ha quegli enzimi che permettono di poter modificare il codice genetico. L’mRNA virale, nel momento in cui viene inoculato attraverso il vaccino, porta informazioni utili alla cellula in modo da poter produrre una speciale proteina utilizzata dal virus stesso per attaccarsi alla superficie delle cellule. Questo meccanismo permette all’organismo di produrre anticorpi contro il virus prima di venirne a contatto.
Un’altra frase ricorrente è che “il vaccino è ancora in fase sperimentale e non si conoscono gli effettivi rischi”. È vero?
Sì, i vaccini utilizzati sono in fase sperimentale, ma si trovano ormai alla quarta fase della sperimentazione e hanno già superato le fasi che riguardano efficacia e sicurezza. L’esito è stato positivo. Questa fase in cui i vaccini si trovano adesso si chiama sorveglianza post marketing ed è caratterizzata da una vigile e attenta sorveglianza del farmaco in commercio. Accade per tutti i farmaci in commercio.
Ho fatto il vaccino e adesso ho la febbre, potrei trasmettere il virus a chi mi sta intorno?Assolutamente no. La somministrazione delle vaccinazioni produce una stimolazione del sistema immunitario, ma senza vero sviluppo della malattia, per cui il virus non è trasmissibile.

Anastasia Cicciarello

Nata a Locri nel 1990, membro effettivo della Millennials Generation, ha iniziato a scrivere prima sui muri con i pastelli, poi a scuola, dove ha incanalato la sua passione e non si è più fermata. Le piace viaggiare ma adora allo stesso modo la strada del ritorno, la bellezza dolorosa e fragile della sua terra. Abita ad Ardore, la cui posizione invidiabile le fa iniziare ogni giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno. Il bisogno di dire la sua l’ha condotta alla finale del concorso AttiveMenti con il racconto “La necessità del superfluo”, a scrivere “Il dolore non mi fa più paura” per la casa editrice Guthenberg e a collaborare con varie testate come hermesmagazine.it

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