Lavoratrici Sir Meccanica licenziate, l’indignazione della CGIL: “Un abuso contrattuale”
Dal Coordinamento Donne CGIL Calabria
Quanto accaduto alle lavoratrici della Sir Meccanica di Catanzaro, azienda del settore metalmeccanico, a cui va tutto il nostro sostegno, non è che l’ennesimo episodio, denunciato nei giorni scorsi dalla FIOM-CGIL, da cui emerge la drammatica condizione di precarietà, sfruttamento, lesione dei diritti a cui in maniera particolare vengono sottoposte le donne lavoratrici nella nostra regione. Non c’è settore merceologico, dimensioni d’impresa, né categoria sociale, in cui ogni giorno non si registrino e vengano portati alla luce comportamenti, modalità organizzative, molestie, discriminazioni e abusi contrattuali e relazionali.
Ancora più mortificante e inaccettabile, come nel caso della Sir Meccanica, risulta l’incomprensibile accanimento verso lavoratrici colpevoli di essersi rivolte al sindacato per rivendicare il pieno rispetto della propria professionalità, inquadramento e applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. È chiaro che col licenziamento individuale, guarda caso solo alle lavoratrici iscritte alla FIOM-CGIL, si è inteso mandare un segnale preciso e minaccioso.
Nel manifestare tutta la nostra solidarietà, affermiamo con forza che siamo e saremo al loro fianco e, assieme all’azione di denuncia della FIOM-CGIL e di ogni categoria della CGIL impegnata a esigere l’applicazione dei Contratti, a tutelare i diritti delle lavoratrici e a contrastare ogni abuso discriminatorio di genere e ogni pratica antisindacale.
Come Coordinamento della CGIL Calabria, siamo e saremo sempre in prima fila nel sostenere con ogni strumento contrattuale e democratico le sacrosante rivendicazioni per affermare i diritti e le tutele delle lavoratrici in ogni luogo di lavoro.
La rinascita della Calabria, su cui serve ancora tanto impegno e coerenza politico-istituzionale e della rappresentanza imprenditoriale, passa attraverso il rispetto della dignità delle persone, delle donne lavoratrici e dalla piena applicazione del CCNL e della nostra carta Costituzionale, quali pilastri della dignità delle persone e del lavoro che non si ferma di certo davanti ai cancelli di una fabbrica.