Una mostra racconta l’amore spirituale di Francesco Perri per la sua terra

«L’amore di Francesco Perri verso la sua terra è un amore spirituale, molto profondo, che lo ha accompagnato tutta la vita e secondo me gli ha permesso, con la sua forza, di resistere alle persecuzioni del regime fascista e alla durezza in generale della vita». Con queste parole Giulio Strangio, pronipote dello scrittore Francesco Perri, originario di Careri, nella Locride, ha lanciato la splendida iniziativa culturale dal titolo “L’Aspromonte di Francesco Perri – Il mondo dello scrittore raccontato per immagini, mostra fotografica itinerante”, fortemente voluta dal Rotary Club di Locri, presidente Luigi Brugnano, inaugurata nei giorni scorsi presso il Grand Hotel President.
«Io non sono un letterato, sono pediatra che ama la letteratura e la fotografia – ha sottolineato Strangio – che con l’aiuto degli amici di Careri, della Locride e di altre parti d’Italia (dove si sono trasferiti per lavoro, nuovi emigranti che ripetono senza fine la storia descritta da Perri), stiamo cercando di rivitalizzare l’Associazione culturale Francesco Perri, nata nel 1992, a opera di mio zio Vincenzo Perri».
Lo scopo è quello di dare un impulso alla cultura: «Perché è vitale per la società, come l’aria per respirare per il corpo umano, soprattutto in questa fase storica in cui la cultura è mortificata a vantaggio della massificazione consumistica e del dominio tecnologico».
In contrapposizione a tutto questo ci sono i racconti e i luoghi descritti da Francesco Perri: «Le descrizioni di Perri della nostra terra, paesaggi e uomini, rappresentano ed esaltano la parte migliore dell’anima calabrese, quella che la maggior parte di noi ama, sono per lo più personaggi umili, contadini o emigranti ma lì c’è la vera radice del nostro popolo. Lì è la terra aspra e forte dove volle tornare Perri. Le foto di Carmelo Albanese avvalorano quelle parole».
«Carmelo Albanese – ci dice il dottore Strangio – è un fotografo non professionista, anche lui di Careri, che ama questo territorio come lo amava Perri e i suoi scatti cristallizzano per sempre i colori l’ombra e la luce. Carmelo ha una produzione notevole, quello che vedete alla mostra è solo una piccola parte.
«A noi è sembrato che il connubio immagini e parole potesse dire qualcosa di nuovo su questa terra, per molti aspetti ancora misconosciuta. Certi luoghi fotografati non sono noti a molti abitanti dei comuni in cui si trovano e il nostro Carmelo ha fatto anche l’acrobata per poterli fotografare».
La rassegna fotografica, che si svolge anche con la collaborazione dell’Associazione Culturale Francesco Perri Careri «è un invito a ripensare la nostra terra, a vederla con altri occhi e sguardo diverso meno condizionato dai pregiudizi. Vorrei tanto che i più giovani potessero conoscere le opere di Francesco Perri, anche per questo abbiamo rifondato l’associazione, promosso questa mostra in cui i testi di Perri sono accostati alle foto».