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Costume e SocietàLetteratura

Il richiamo del mare locrese

Di Luisa Ranieri

Amo

Amo la solitudine del mare
e l’umana vicenda universale
che incessante con sé travolge l’onda.

Amo il bianco stormo dei gabbiani
che sull’azzurro dolcemente plana
e la voce del vento che or forte or piana
parla a chi la sa ascoltare.

Amo la barca abbandonata a riva,
la palma che di salsedine s’impregna
e delle acque il misterioso canto.

Amo ogni cosa che affratella il mare

Precaria eternità

Nell’ora assorta del meriggio estivo
fresca verdazzurro dorata
l’acqua del mio mare
mi accoglie.

E una canzon mi canta senza fine
della mia vita
che senza soste, senza riposo rotolando va.

E come la bianca spuma dell’onda
in altr’acqua rapida si scioglie
per poi tornare sotto un’altra vita,

io pur continuamente mi dissolvo e torno
e vivo una precaria eternità.

Tratte da Verso il mare, Franco Pancallo Editore

Redazione

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