ADVST
Attualità

29 agosto 1862: i 161 anni della Giornata d’Aspromonte

Di Davide Codespoti

Tra pochi giorni, il 29 agosto 2021, ricorreranno i 161 anni dalla Giornata d’Aspromonte, ossia lo scontro militare tra le forze garibaldine e l’esercito regolare italiano sul massiccio montuoso dell’Aspromonte, in Calabria, atto a impedire la conquista di Roma da parte di Garibaldi e l’intervento armato francese di Napoleone III, protettore del potere temporale del pontefice.
Questo episodio militare, nello studio della storia dell’Unità d’Italia, molto spesso passa in sordina, ma all’epoca ebbe un’importanza enorme, a causa soprattutto delle sue conseguenze: Garibaldi venne ferito gravemente al piede e arrestato, cosa che provocò un’ondata di indignazione nell’opinione pubblica italiana ed europea, presso le quali l’Eroe dei Due Mondi era popolarissimo, mentre il governo italiano, presieduto da Urbano Rattazzi, fu costretto alle dimissioni e lo stesso re Vittorio Emanuele II di Savoia venne sommerso dalle critiche, tanto che pensò addirittura di abdicare.
La Giornata d’Aspromonte evidenziò inoltre la profonda spaccatura tra le forze politiche italiane, già divise a causa delle modalità sul raggiungimento dell’Unità nazionale (oltre a Roma, anche Venezia era ancora sotto dominio straniero): la Destra storica, che era al governo del Paese, voleva continuare la politica estera cavouriana, basata sull’alleanza con la Francia di Napoleone III e su accordi diplomatici che permettessero al neonato Stato italiano di ottenere i territori mancanti; invece la Sinistra storica, dalla cui fila proveniva Garibaldi, puntava tutto sull’azione popolare e la guerra insurrezionale per liberare il Veneto e il Lazio.
Poiché, dopo la proclamazione del Regno d’Italia, la situazione internazionale era a un punto di stallo, la Sinistra storica, formata da politici democratici di estrazione mazziniana e garibaldina, cercò di riprendere l’iniziativa politica per tentare di portare a termine l’unificazione del Paese: ciò si concretizzò nella spedizione garibaldina che, volendo imitare nuovamente l’impresa dei Mille, partì dalla Sicilia con l’obiettivo di liberare Roma dal potere temporale del papa, ma che fu fermata dall’esercito italiano in Calabria.
Lo scontro sull’acrocoro calabrese mostrò anche la diffidenza e l’ostilità (talvolta anche il disprezzo) che i militari di professione mostravano nei confronti dei volontari garibaldini, mettendo in evidenza due diverse concezioni di condurre un conflitto: la guerra regia, fatta prevalentemente dalle truppe regolari in nome del sovrano e della casa reale sabauda; e la guerra di popolo, condotta da volontari armati di estrazione popolare, ritenuti dalle autorità governative poco affidabili e molto pericolosi, poiché ritenuti permeabili alle idee repubblicane.
Inoltre, la crisi derivata dalla Giornata dell’Aspromonte segnò l’inizio della spaccatura, nell’Italia appena unificata, tra il Paese legale, ossia la classe politica dirigente al potere, e il Paese reale, ossia la società civile, crisi che si accentuò negli anni successivi, come nel caso della Terza Guerra d’Indipendenza del 1866, la quale, pur conclusasi con l’annessione del Veneto all’Italia, risultò disastrosa per le armi italiane, a causa della disorganizzazione e della rivalità degli alti comandi dell’esercito.
La crisi dovuta alla sconfitta e all’arresto di Garibaldi provocò inoltre un mutamento politico nelle fila della Sinistra storica, la cui componente più moderata iniziò a staccarsi dalla parte più estrema, di idee mazziniane e repubblicane, per confluire nel progetto unitario rappresentato dalla monarchia costituzionale dei Savoia (evidenziato nel celebre discorso di Francesco Crispi, stretto collaboratore di Garibaldi durante la Spedizione dei Mille, che esclamò: «La Monarchia ci unisce, la Repubblica ci dividerebbe!»).

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button