Locri: Antonio Cataldo nuovo collaboratore di giustizia
Antonio Cataldo, 57enne di Locri, ha intrapreso il percorso di collaborazione con la giustizia. La notizia è stata resa nota dal sostituto procuratore Giovanni Calamita, della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, nel corso dell’udienza del maxiprocesso Riscatto – Mille e una notte, in corso dinanzi al Tribunale di Locri.
Il Pubblico Ministero ha depositato due verbali resi da Antonio Cataldo il 20 e 28 luglio scorsi, chiedendo l’audizione del neo collaboratore all’udienza del 22 settembre. Il Collegio ha concesso agli avvocati difensori di prendere visione dei verbali e di poter interloquire sulle richieste formulate dal rappresentante dell’accusa all’udienza che si terrà lunedì, quando i giudici di piazza Fortugno decideranno se ammettere o meno la testimonianza del Cataldo che, con le sue dichiarazioni potrebbe riferire su vicende delittuose rimaste fino a questo momento avvolte nell’oscurità.
Cataldo ha parlato di rapporti parentali tra famiglie note e meno note che sarebbero vicine alle cosche storiche di Locri, i Cataldo e i Cordì, nonché di conversazioni che avrebbe avuto mentre era recluso con altre persone. Proprio in questo frangente, nel 2013, avrebbe appreso del progetto per compiere un attentato (facendolo sembrare un incidente automobilistico) nei confronti del figlio di Nicola Gratteri, all’epoca proposto Ministro della Giustizia che, si temeva, avrebbe potuto emanare leggi più ferree.
Fonte: Gazzetta del Sud