Domani, per Africo, sarà il giorno della verità. Dalle ore 7 alle ore 23 i cittadini potranno esprimere la propria preferenza. Lo spoglio delle schede, inizierà subito dopo la chiusura dei seggi elettorali e deciderà chi, tra Domenico Modaffari (Africo in Alto) ed Enzo Caccavari (Democrazia Diritti e libertà), sarà il nuovo sindaco. Gli aventi diritto al voto sono 2.345, un dato al quale bisogna sottrarre 205 che risultano residenti all’estero. Sicuramente i gruppi politici graviteranno all’esterno delle sezioni, per controllare che il voto sia espresso in maniera genuina, mettendo l’accento proprio su considerazioni di questo genere. Il nuovo sindaco e la nuova maggioranza, comunque vadano le cose, per far uscire la città dalle secche della precarietà in cui si trova hanno fortemente bisogno del sostegno della comunità locale. Sarà necessario, dunque, che i nuovi amministratori non si sentano soli perché il percorso che li aspetta – inutile nasconderlo – non sarà facile. Non resta che attendere il verdetto delle urne, che riporterà ad Africo un’amministrazione comunale democraticamente eletta dopo quasi due anni di commissariamento. Particolare vicinanza a tutti i gruppi politici è stata manifestata dall’Associazione Nazionale Terza età, il cui circolo locale è diretto dal suo presidente Domenico Marte. Oggi più che mai è importante il tema delle garanzie della democrazia dal punto di vista costituzionale, che richiede la necessaria consapevolezza sul perché sia oggi opportuno, se non addirittura inevitabile, discutere degli strumenti costituzionalmente rilevanti in relazione alla finalità, su cui possiamo tutti concordare, di tutelare e favorire la democrazia, consentendone e promuovendone l’effettiva permanenza e la concreta corrispondenza ai bisogni sociali. La struttura democratica del potere deve confrontarsi con il contesto nel quale si opera, altrimenti i principi, le regole e le procedure, da sole, rischiano di diventare un guscio vuoto.
