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Caterina Zito: «La musica mi aiuta a comunicare con il mondo»

Caterina Zito è una cantautrice di ventuno anni che vive a Careri. La musica ha sempre significato tanto per lei: fin da piccola è stata la sua compagna di avventura e le ha regalato soddisfazione e gioia. Il suo percorso artistico, seppure iniziato solo da qualche anno, l’ha già portata a frequentare stage e concorsi con artisti dal calibro di Silvia Mezzanotte, Marco D’angelo e Rosario Canale. Nel 2018 si è aggiudicata il primo premio al concorso nazionale Senocrito e nel 2019 è arrivata finalista alla 22ª edizione del Video Festival Live a Milano Marittima. Ripercorriamo insieme a lei la sua giovane carriera.
Quando hai iniziato ad appassionarti al canto?
Diciamo che la mia passione nasce direttamente con me: ho sempre cantato fin da quando ero bambina. Non saprei definire un momento preciso, perché il canto mi ha sempre accompagnata durante le varie fasi della mia vita.
Hai fatto degli studi specifici?
Fino all’età di diciassette anni ho tenuto la mia passione per me, cantavo soprattutto da sola nella mia stanzetta. Dopo invece ho deciso di prenderla un po’ più sul serio e ho iniziato a studiare canto all’accademia musicale ABC. Ho frequentato qualche anno questa scuola e poi ho dovuto mollare a causa dell’università: frequento la facoltà di Giurisprudenza fuori sede, torno qui solo pochi giorni alla settimana e lo studio prende gran parte del mio tempo, perciò mi sono dovuta adeguare.
Parliamo un po’ del presente: come sta andando la tua carriera?
Dopo aver frequentato questa scuola mi si è aperto un ventaglio di opportunità: ho fatto degli stage e ho partecipato a concorsi più importanti. In particolare, sono arrivata finalista nella categoria cantautori al concorso nazionale Video Festival Live tenuto a Milano Marittima. È stata una grande soddisfazione perché, tra i giudici della gara, c’era Mara Maionchi.
Che mi dici della cover Sirinata? Come mai hai scelto proprio questa canzone?
Sirinata è una cover dei Novataranta. È una canzone che mi è sempre piaciuta per il testo, perché l’ho sempre considerata una vera e propria poesia. Poi ho visto che, nonostante ci fossero tante versioni di questo brano, non ce n’era una al femminile e mi sono detta: “Mi sa che qui ci devo pensare io!” Il testo è in dialetto e il mio intento è quello di dedicarla a tutti i calabresi nel mondo. Il video è stato girato al Castello medievale di Ardore.
Quindi tu ascolti anche brani locali. Che idea ti sei fatta del panorama musicale nostrano?
Sì, ascolto musica locale e sono fiera di essere calabrese: sono molto attaccata alle mie radici, amo il nostro dialetto, la nostra cultura. A volte mi chiedono perché proprio io che canto in italiano e inglese abbia deciso di fare una cover in dialetto, ma per me non è una vergogna, anzi! Certo che canto in dialetto: è la nostra lingua, non va dimenticata ma tutelata. Ci sono delle canzoni che mi piacciono tanto, dei Novataranta innanzitutto, ma anche di molti altri artisti.
Ho letto che hai collaborato con Stefano Priolo. Questa collaborazione dura ancora?
Sì. Stefano Priolo appartiene come me al panorama neomelodico e insieme abbiamo realizzato diversi brani: il primo uscito è Ancora insieme e si può trovare sul canale YouTube SP Music gestito direttamente da lui. Dopo questa prima collaborazione abbiamo continuato a lavorare insieme perché abbiamo visto che il riscontro era molto positivo. Così abbiamo realizzato la canzone Portami con te. Ci sono altri progetti in cantiere e stiamo già lavorando ad altro.
Quindi a breve ascolteremo nuovi brani?
Sì, sto lavorando a diverse cose anche in autonomia. Usciranno nuove canzoni sia in italiano sia in neomelodico. Ci saranno delle sorprese!
Sei tu stessa l’artefice dei testi delle tue canzoni? A cosa ti ispiri per scriverle?
Sì. Quando sento che sta arrivando il momento di ispirazione, mi ritaglio un momento per me e provo a buttare giù il nuovo testo. A volte, per aiutarmi, accompagno le parole con la chitarra per agevolare la linea melodica.
C’è un messaggio specifico che vuoi veicolare attraverso le tue canzoni?
A me piace scrivere le canzoni proprio per lanciare un messaggio. Credo che la musica sia anche questo, va utilizzata anche allo scopo di comunicare idee e contenuti.
Vuoi dedicare una canzone ai nostri lettori?
Ai lettori di Métis dedico Stasera.

Anastasia Cicciarello

Nata a Locri nel 1990, membro effettivo della Millennials Generation, ha iniziato a scrivere prima sui muri con i pastelli, poi a scuola, dove ha incanalato la sua passione e non si è più fermata. Le piace viaggiare ma adora allo stesso modo la strada del ritorno, la bellezza dolorosa e fragile della sua terra. Abita ad Ardore, la cui posizione invidiabile le fa iniziare ogni giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno. Il bisogno di dire la sua l’ha condotta alla finale del concorso AttiveMenti con il racconto “La necessità del superfluo”, a scrivere “Il dolore non mi fa più paura” per la casa editrice Guthenberg e a collaborare con varie testate come hermesmagazine.it

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