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Attualità

La ripresa dell’edilizia fa aumentare le preoccupazioni in merito alla sicurezza

Di Simone Celebre – Segretario Generale FILLEA Calabria

Da oltre dieci anni l’edilizia non stava così bene.
Non solo c’è lavoro ma, paradossalmente, la richiesta di manodopera è tale che non si riescono a trovare maestranze da assumere. Basta guardare i dati certificati delle Casse Edili Calabresi, con un aumento vertiginoso di addetti e massa salari.
Tuttavia la sicurezza dei lavoratori continua a essere sottovalutata.
Il settore delle costruzioni, anche in Calabria, è ripartito a grandi ritmi, dopo anni di crisi, e con l’aumento del lavoro anche gli infortuni si stanno moltiplicando.
Ma la qualità, la buona occupazione e la sicurezza devono andare di pari passo con la crescita del settore.
È necessario che da subito si interrompa il trend che vede, ogni volta che si registra una forte ripresa dei volumi di lavoro, il conseguente e drammatico aumento di infortuni spesso mortali. Questo è il momento giusto per adoperarsi perché si è in grado di prevedere l’andamento della crescita del settore, anche grazie alle risorse che arriveranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Dobbiamo prevenire la tragedia di nuovi infortuni!
In questi anni sono stati fatti passi avanti: soprattutto negli ultimi mesi, per esempio, il decreto fiscale che ha introdotto norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro e stabilito sanzioni per le imprese che utilizzano i lavoratori in nero abbassando la quota di tolleranza dal 20% al 10 % che porta alla sospensione dell’attività. Sarà, inoltre, incrementato il numero degli ispettori del lavoro e una parte di essi si occuperà esclusivamente del nostro settore; dal primo novembre è in vigore il Documento unico di regolarità contributiva di Congruità, la certificazione con cui l’azienda dichiara il numero minimo (cioè congruo) di lavoratori impiegati, sempre nell’ambito della lotta al lavoro nero o grigio.
Ci sono poi le novità introdotte dal decreto-legge Semplificazioni che prevede che il subappaltatore debba garantire medesime prestazioni e stessi standard qualitativi previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore a quello che avrebbe percepito con il contraente generale, compresa l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Così come in Calabria abbiamo sottoscritto dopo mesi di incontri e trattative il rinnovo del Contratto Collettivo Pazionale di Lavoro nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia dando un significativo impulso a sostegno delle imprese regolari, al contrasto delle irregolarità al dumping, ma soprattutto alla tutela e al salario dei lavoratori edili delle nostre provincie.
Tutto questo però non basta.
Le morti bianche sono ancora troppe!
Ed è per tali ragioni che, come settore delle costruzioni, ribadiamo con forza al nuovo governatore della Calabria, al quale va il nostro augurio di buon lavoro, la richiesta per una solerte convocazione, oltre a quelle già concordate nei giorni scorsi con i segretari regionali di CGIL, CISL e UIL, del Comitato della Sicurezza, già istituito in Calabria ma che, purtroppo, non si convoca né riunisce da troppo tempo.

Redazione

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