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Costume e Società

Le feste Natalizie nei francobolli mondiali

Di Frana

Ogni Paese ha la sua particolare tradizione per festeggiare il periodo della festa cristiana del Natale, non prevista nei paesi musulmani. Diverse le tradizioni di Natale che possiamo ritrovare riprodotte in filatelia nelle varie nazioni del globo che, accompagnate da annulli e interi postali, forniscono una vasta gamma di scelta  per creare una bella collezione tematica sull’argomento con modica spesa e grande soddisfazione, da esporre e far consultare ad amici e parenti. Le festività sono influenzate innanzitutto dalla religione e dalla cultura autoctona, ma nelle varie produzioni filateliche, nondimeno, dal clima: un Natale con 40 gradi si trascorre in spiaggia e non si preparano certo dolci ipercalorici. Addirittura possiamo trovare sui valori postali  diversi Babbo Natale (che cambia spesso nome, città di provenienza e vestiti diventando, ad esempio, Santa Claus, ovvero San Nicola, patrono dei bambini e dei ragazzi). In altre nazioni non è Babbo Natate a portare i regali, bensì i Re Magi, come nei paesi ispanici, mentre la Befana, il cui nome deriva da una storpiatura del greco Epifania,è una figura folcloristica legata a queste festività, non conosciuta in tutto il mondo. Comunque, il Natale viene ovunque integrato da addobbi, Albero, Presepe, oltre ovviamente che dal tema dei regali da scambiare, dall’ascolto di musica a tema e dalla volontà di stare in famiglia.
Nei paesi sud americani, in Oceania, il Natale ricade in piena stagione estiva e l’Albero di Natale è di sintetico, perché un abete o un pino non resisterebbero al caldo. Il 24 dicembre, la vigilia di Natale, è considerato il giorno più importante, in cui la famiglia si riunisce e celebra l’Avvento mangiando i piatti della tradizione con spumante e panettone.
Un particolare cenno merita la Finlandia, il Paese da cui viene il vero Babbo Natale, e precisamente la regione della Lapponia, in cui si trova il Villaggio di Babbo Natale (anche se per la tradizione la vera casa di Babbo Natale è irraggiungibile dagli uomini). Lì vive in una casa in legno con Mamma Natale. La casetta di Babbo Natale si adagia in cima alla Korvatunturi, una montagna altissima con tre orecchie per poter ascoltare i messaggi che arrivano da tutto il mondo. L’entrata di questa montagna è segreta, ma Babbo Natale è pronto ad accogliere i visitatori di tutto il mondo nel suo chalet, insieme a Rudolph, la sua renna preferita. Il Natale scandinavo ha origini antiche. Il giorno della vigilia i finlandesi vanno a fare la sauna con tutta la famiglia e vanno a trovate i propri cari defunti al cimitero.
In Giappone, invece, il Natale è al gusto di pollo fritto e rappresentato dal Colonnello vestito da Babbo Natale. La terra del Sol Levante presenta infatti un Natale molto occidentale, sebbene solo l’1% della popolazione sia cristiana e coincida con un’altra festa nazionale.

Difatti, il 23 dicembre, è usanza celebrare il compleanno dell’Imperatore, mentre il 24 si festeggia una specie di San Valentino. Di natalizio, in Giappone, vi sono sicuramente nei francobolli le decorazioni e gli addobbi, i centri commerciali si riempiono di luci e luminarie molto raffinate.
In Russia il Natale è Ortodosso: Babbo Natale è Nonno Gelo, vestito di blu, che insieme alla nipotina, la fanciulla di neve, porta i doni a tutti i bimbi la notte di Capodanno. In Russia il Natale è stato bandito per tutto il periodo dell’Unione Sovietica e solo nel 1991, con la caduta dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, i russi hanno ripreso le loro tradizioni natalizie. La festa è diventata popolare e ha ripreso la sua importanza grazie al Presidente Putin, che ogni anno partecipa attivamente alla messa ortodossa di Natale. La Russia ha adottato il calendario Gregoriano a partire dal 1918, eppure Natale e Capodanno seguono il calendario Giuliano. Capodanno si tiene sempre il primo di Gennaio, mentre il Natale si festeggia il 7 gennaio, anche l’Epifania, che i russi chiamano Teofania, cambia data e si festeggia il 19 gennaio. Il 6 gennaio si celebra la vigilia e le famiglie si riuniscono per mangiare insieme. La tradizione vuole che la cena sia di 12 portate, in onore dei 12 apostoli. Il capofamiglia maschio rivolge la preghiera al Signore prima del pasto, mentre la moglie benedice tutti i partecipanti e traccia con del miele una croce sulla fronte degli ospiti. Interessante il fatto che il Natale, per i russi, sia preceduto da un periodo di 40 giorni di purificazione, in cui non si può mangiare la carne. Il digiuno finisce il 6 gennaio, il giorno della nascita di Gesù.
Nel mondo occidentale, nei francobolli degli Stati Uniti, trionfano gli addobbi e decorazioni ma, come succede spesso negli USA, tutto è esagerato e molto più grande. L’aria di Natale si può già toccare con mano dal Thanksgiving Day, il giorno del Ringraziamento, in cui i cittadini festeggiano le proprie origini. Il giorno successivo c’è il Black Friday, giorno in cui tutti gli americani girano per il Paese alla ricerca del regalo di Natale perfetto. Il Natale americano vede come protagonisti Babbo Natale, i presepi viventi e grandi festeggiamenti in famiglia. I bambini, prima della cena della Vigilia, si riuniscono in gruppetti e girano casa per casa per cantare le canzoncine natalizie. Le decorazioni in stile americano sono enormi. Le case sono avvolte da luci di ogni tipo, non mancano pupazzi di metallo giganti e luccicanti. Inoltre, molti americani non rimuovono le decorazioni subito dopo le feste, ma le lasciano in esposizione per tutto l’anno.
L’augurio è che questo articolo possa aver stimolato qualche collezionista che voglia dedicarsi all’argomento, sempre attuale e non privo di… sorprese.

Redazione

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