PNRR: Calabria esclusa dagli investimenti nel settore idrico?
Di Andrea Gentile – Parlamentare di Forza Italia
Il Deputato Andrea Gentile, citando il decreto emanato il 16 dicembre scorso dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili con il quale vengono di fatto ripartite le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pari a circa 4 miliardi di euro, nel settore investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico chiederà al Ministro di conoscere i motivi per i quali, pur prevedendo la chiave di riparto che il 40% del totale delle disponibilità fosse riservato al Mezzogiorno, nelle tabelle allegate al decreto figurano due sole opere da realizzare in Regione Calabria, per un totale di circa 18 milioni di euro (meno dell’1% del totale delle disponibilità).
«Mentre – sottolinea il parlamentare azzurro – risultano presenti opere di significativa rilevanza presentate da Acquedotto Pugliese, Acqua Campania e Sicilia Acque, desta particolare perplessità e preoccupazione il fatto che, sia pure in presenza di evidenti carenze e criticità nei sistemi di approvvigionamento primari della Calabria, non risulti negli elenchi alcuna opera proposta dalla Società Risorse Idriche Calabresi, la cui missione è praticamente analoga a quella delle citate società. Tutto ciò nonostante gli immani sforzi che il neo Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto sta profondendo per rilanciare gli investimenti in Calabria.
«Per tali motivi – prosegue il parlamentare di Forza Italia – rivolgerò apposita interrogazione al Ministro al fine di conoscere le ragioni per cui la Calabria è stata completamente esclusa dal riparto dei finanziamenti in questione, fatta eccezione per una esigua e marginale somma attribuita a due Consorzi di Bonifica pari a meno dell’1% delle risorse disponibili.
«A mio avviso – conclude il deputato calabrese – il Governo dovrà imporre un ripensamento strategico in merito alla equa ripartizione dei fondi al fine di non consentire la sostanziale estromissione di una regione del Mezzogiorno dalle risorse europee del Next Generation EU.