Di Francesco Salerno
Se vuoi la pace, prepara la guerra!
Pare essere questa la filosofia del presidente russo Vladimir Putin.
Mentre il mondo procrastinava in merito alla risoluzione del problema ucraino, il leader russo ha deciso infine di forzare la mano, riconoscendo le repubbliche secessioniste del Donbass.
Un atto che ha lasciato a bocca aperta l’intero occidente, con i giornali che da subito hanno iniziato a rilasciare ogni genere di servizio e informazione sulla questione. Curioso che si siano accorti solo ora del problema nel Donbass. Ah, il giornalismo occidentale…
La reazione dei vari leader occidentali è stata quanto mai particolare. Invece di affrontare il problema di petto e sedersi seriamente al tavolo con Russia e Ucraina, i nostri leader sono parsi più simili a una massa di esagitati. Il cancelliere tedesco ha chiuso l’accordo per il trasporto del gasdotto Nord Stream 2. La Gran Bretagna ha minacciato gravi risposte all’atto russo.
Gli Stati Uniti hanno ripetuto, per la ventesima volta, che l’invasione avverrà entro 24 ore. E, in generale, Unione Europea e Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord hanno minacciato le immancabili sanzioni verso la Russia. Cosa alquanto curiosa, visto che i primi ad andarci di mezzo, senza il gas russo, saremo proprio noi. Come spararsi un colpo al piede da soli…
E mentre la Siria si accoda alla Russia nel riconoscimento delle repubbliche secessioniste, gli Stati Uniti ritirano diplomatici e ambasciatori da Kiev. Segno, questo, che non hanno nessuna intenzione reale di difendere il Paese con la forza. Qualcuno lo dica al presidente ucraino…
La Cina, nel frattempo, osserva e attende, senza aver mancato, tuttavia, di lanciare segnali di vicinanza al Cremlino.
E l’Italia? Mario Draghi si è ovviamente uniformato alle prese di posizione di Stati Uniti e NATO, sia mai che per una volta la nostra politica estera faccia i nostri interessi.
Forse, il nostro presidente non ritiene così urgente trovare una soluzione reale al problema ucraino. Forse, non vede il reale pericolo di un’escalation nella guerra. O, forse, confida nel fatto che i militari russi non osino invadere l’Ucraina senza il Green Pass…
Chissà.
Foto: donnapop.it