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Attualità

Una diplomazia da notti insonni

Il rompiscatole


Edil Merici

Di Francesco Salerno

In questi anni ci siamo tutti lamentati di questo o quel politico denunciandone le mancanze, le menzogne, i voltafaccia… Ma la condotta che ci ha lasciati più perplessi è quella tenuta dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Molti di voi ricorderanno, infatti, quando, in campagna elettorale, il rappresentante del Movimento 5 Stelle dichiarava con forza che lui, col partito di Bibbiano (riferendosi al Partito Democratico), non voleva averci nulla a che fare, che qualunque politico non avrebbe mai dovuto superare i due mandati, che i trattati europei andavano ridiscussi, che non condivideva la politica del Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron e via discorrendo.
Eppure, oggi, Di Maio è al governo grazie a un’alleanza proprio con il PD, il suo partito ha dimenticato la regola dei due mandati, di trattati europei manco se ne parla più e Macron è diventato il miglior Presidente d’Europa.
Una serie di dietrofront che lo accomunerebbero, in realtà, a tanti altri politici, se non fosse che a questo si sta affiancando una gestione preoccupante del crisi ucraina.
Intervenuto a durante la puntata della scorsa settimana di DiMartedì, in onda su La7, il nostro Ministro degli Esteri, rispondendo a una considerazione del conduttore Giovanni Floris, ha infatti dichiarato «Io sono animalista e penso che tra Putin e qualsiasi animale ci sia un abisso, e sicuramente quello atroce è lui.»
Una frase sconcertante non tanto per l’idea che la persona Luigi Di Maio si possa essere fatta della condotta tenuta dal presidente russo Vladimir Putin, ma per il fatto che sia stata pronunciata in qualità di Ministro degli Esteri dello Stato italiano, in totale spregio del ruolo ricoperto e prendendo totalmente in contropiede le affermazioni di altri esponenti di governo relative a un’Italia che vuole mediare per la pace tra Russia e Ucraina.
Una condotta che fa sorgere importanti interrogativi relativamente all’idoneità di Di Maio di ricoprire il ruolo che gli è stato affidato e che non ci fa dormire sonni tranquilli al pensiero che a  questa persona siano affidati i rapporti diplomatici del nostro Paese con il resto del mondo.
A questo punto dobbiamo pensare che avesse ragione il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov quando, proprio di recente, aveva affermato che Di Maio avesse una “strana idea di diplomazia”…


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