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Attualità

“La riconversione dell’ex Ospedale di Siderno non comporti la sua chiusura”


Edil Merici

Di Mariateresa Fragomeni – Sindaco della Città di Siderno

Egregio Presidente,
vorrei sottoporre alla Sua cortese attenzione, in qualità di Commissario ad acta, una questione che riguarda l’ex Ospedale di Siderno per il quale, come sa, sono stati stanziati circa 10 milioni di euro per interventi che consentiranno di realizzare la Casa della Salute.
Da qualche settimana, infatti, è stato stipulato il contratto (tra l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria e la Società a Responsabilità Limitata Euro Project Engineering Consulting) per i servizi tecnici di indagine, redazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali, progettazione definitiva ed esecutiva, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione afferenti l’intervento di riconversione funzionale dell’ex struttura ospedaliera di Siderno da destinare a casa della salute.
Attualmente, nell’edificio, sono allocati gli uffici e gli ambulatori del Distretto Sanitario, del Dipartimento di Prevenzione (medicina legale, servizio igiene alimenti e nutrizione, igiene pubblica, medicina dello sport), della Farmacia territoriale, del Polo vaccinale e del Servizio per le Tossicodipendenze, che occupano uno spazio pari a circa un terzo dell’intero stabile e che erogano regolarmente i servizi ai cittadini, sidernesi e non.
Non avendo le competenze tecniche adeguate per fare una valutazione, da qualche giorno mi è sorta la preoccupazione, forse ingiustificata, che nel momento in cui partiranno i lavori di ristrutturazione i suddetti servizi dovranno essere spostati in altro stabile.
Se questa eventualità vi fosse, ritengo che si possa evitare di trasferire contemporaneamente tutte le attività non basandomi su mie conoscenze tecniche – che, come ho detto, non possiedo – ma semplicemente ricordando che siamo in fase di progettazione (e pertanto si può prevedere come ovviare a questa problematica) e che interventi strutturali anche pesanti, sono stati realizzati in tutti i grandi ospedali calabresi senza che le attività fossero trasferite in una diversa struttura, anzi continuando a garantirle all’interno.
Dunque, se ciò è stato possibile negli ospedali, che hanno un’organizzazione particolarmente complessa e sono notoriamente carenti di spazi, penso sia possibile realizzarlo a maggior ragione in una struttura che eroga assistenza ambulatoriale, ha una notevole disponibilità di spazi e ben 4 ingressi indipendenti.
Si consideri, poi, il fatto che, con gli interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, molti edifici, come ad esempio le scuole, dovranno essere sgombrati – con conseguente trasferimento delle attività in altre strutture  pubbliche – e pertanto, anche tenuto conto di tale aspetto, sarebbe opportuno mantenere i suddetti servizi sanitari negli attuali locali, tenuto conto della loro peculiare caratteristica che mal si concilia con l’agevole individuazione di strutture alternative.
Infine mi consenta di fare un ulteriore riflessione, che di tecnico non ha nulla ma che credo non sia di minor conto. Com’è noto, Siderno proviene da una tormentata fase gestionale amministrativa, che ha visto negli ultimi dieci anni l’alternarsi di più commissioni prefettizie e solo da pochi mesi i cittadini sono tornati ad eleggere i propri rappresentanti attraverso le elezioni.
Ecco, Presidente, mi sbaglierò, ma credo che in questo particolare momento della vita di questa città dare continuità alle attività sanitarie presso l’ex Ospedale avrebbe un particolare significato istituzionale e consentirebbe a tutti gli utenti di vedere con i propri occhi che i lavori effettivamente si svolgono e avanzano senza porre invece dinanzi ai loro occhi un cartello con su scritto chiuso per lavori, che tante volte non ha fatto ben sperare da queste parti.
Certa di un positivo riscontro, Le porgo i più cordiali saluti.


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