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Costume e Società

I Licei “Mazzini” a confronto con Don Giuseppe Depace sul “caos delle relazioni”


Edil Merici

Di Anna Rita Condò, Chiara Condò, Erica Di Tommaso, Enrico Lacopo, Annunziata Pia Maviglia, Irene Mezzatesta, Andrea Antonio Oppedisano e Nicolò Panuccio – 4ªDLT, 3ªEES Licei Mazzini di Locri

Giovedì 17 marzo si è svolto il quarto incontro del progetto di alternanza scuola-lavoro Rigeneriamo la speranza, tenuto da Don Giuseppe Depace. È stato affrontato il tema delle relazioni e dell’importanza che queste ultime hanno nella nostra vita.
Il sacerdote ha presentato quattro forme di relazione:

  • essere tra gli altri: i giovani sono spesso in relazione con i loro coetanei ma non sempre interagiscono tra loro;
  • essere con le persone: ad esempio i compagni, con i quali è possibile condividere sentimenti ed esperienze;
  • essere per gli altri: abbandonare il proprio egoismo per avvicinarsi all’altro che diventa quindi un punto di riferimento;
  • essere in relazione spirituale: si può raggiungere solo con Dio o con quell’entità ultraterrena con la quale ci si relaziona maggiormente.

Don Giuseppe Depace ha poi spiegato che numerosi sono gli elementi necessari per relazionarsi quotidianamente con le persone, quali la similarità, la complementarietà, la disponibilità, la diversità e l’unicità. Il sacerdote ha poi sottolineato che esistono anche comportamenti da evitare, come essere un’alternativa o essere fotocopia dell’altro. Successivamente, Don Giuseppe ha consegnato ai ragazzi dei fogli affinché potessero condividere esperienze e relazioni passate. La maggior parte degli studenti ha fatto riferimento alla famiglia e agli amici, con i quali è più facile relazionarsi.
Si tratta infatti, in questo caso, di relazioni intraprese volontariamente dalla persona, nonostante a volte, per poter andare d’accordo, sia necessario trovare dei compromessi. Relazionarsi con la famiglia può essere a volte più difficile: esperienze tragiche, come la perdita di un parente, portano a comprendere quanto sia importante il legame con i famigliari. La fiducia, la sincerità e l’amore costituiscono le fondamenta di ogni relazione. Esistono tre forme di amore: filia, che corrisponde all’amicizia; l’eros, che rappresenta l’amore esclusivo; l’adate, ovvero l’amore per l’altro, l’amore cristiano e l’amore genitoriale, la più alta forma di amore. Oggigiorno, ciò che distrugge le relazioni è l’eccessiva possessività e la mancanza di diversità e quindi di unicità.
L’incontro e’ stato interessante e coinvolgente per tutti noi, al di là del nostro credo e del nostro rapporto con la religione cristiana. È bello che un sacerdote riesca a catturare l’attenzione di noi giovani che, spesso, fatichiamo a essere buoni cristiani.


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