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Costume e SocietàLetteratura

Il soggetto “J”

Roswell Legacy


Edil Merici

Di Francesco Salerno

Jeff fissò un’ultima volta il cielo stellato, prima di chiudere gli occhi e espirare il fumo della Nazionale. Amava profondamente andare in giro durante le calde notti estive. Era un giramondo.
Miami, New York, Boston, Las Vegas, Dallas, Washington. Non vi era parte del Paese che non avesse visitato. Per la gente, lui era nient’altro che un nulla facente, un senza casa. Ma a lui andava bene così. La vita era solo una, e lui voleva viverla a modo suo. Era nato in una classica famiglia benestante americana. Cibo garantito, padre lavoratore, college assicurato. Si era persino laureato in psicologia, ma alla fine aveva scelto la vita del girovago, con sommo dispiacere dei suoi che, ormai, avevano rinunciato a fargli cambiare idea.
In quel momento si trovava nel profondo sud del Paese.
Era inizio agosto, e le notti erano particolarmente calde e secche. Intorno a lui si intravedevano le luci di un piccolo ranch, collegato alla strada principale da un viale di terra compattata. Per un attimo si chiese se non fosse il caso di recarsi al ranch e chiedere una birra o qualcosa di fresco, poi ci ripensò. Non gli era mai piaciuto disturbare gli altri.
Decise di dirigersi, quindi, verso la strada, per il classico auto stop. Aveva appena compiuto un singolo passo quando, a poca distanza da lui, qualcosa impattò al suolo. L’esplosione fu tremenda e gettò il ragazzo faccia a terra in un istante.
«Cazzo!» imprecò, prima di rimettersi in piedi e voltarsi verso il luogo dell’impatto.
Si trovava a meno di duecento metri da lui. Un insieme di strani pezzi di metallo, fiamme rosse e blu, fumo e altri oggetti da lui sconosciuti, se ne stavano aggrovigliati tutti insieme.
La prima cosa che gli venne in mente fu che si trattasse di un aereo, ma scartò immediatamente quell’idea. Troppo piccolo e diverso. In maniera quasi ipnotica, mosse un piede verso lo strano oggetto.
Le fiamme di quest’ultimo parevano diminuire man mano che si avvicinava, quasi come se vi fosse qualcosa che le stava spegnendo. Quando fu a circa venti metri dal relitto, le fiamme erano quasi completamente estinte.
«Ma cosa diavolo sei?» chiese alla strana carcassa di metallo.
Se fosse stato giorno, forse, si sarebbe accorto della presenza che languiva alla sua destra, ma era notte fonda, e i campi attorno a lui erano avvolti nella più completa oscurità.
Estrasse, infine, una cartolina che aveva comprato quella mattina per disegnare sul retro la forma dello strano oggetto. Sul davanti la scritta della città in cui si trovava.
Roswell, New Mexico, USA, 1947…

Foto: enkey.it


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