Bianco: la giornata dell’autismo ci ricorda che “il cielo è sempre più blu”
“Ma il cielo è sempre più blu” sosteneva Rino Gaetano in una sua canzone sconosciuta a pochi; proprio questa tinta rassicurante, dotata di mille sfumature differenti, diviene il colore simbolo dell’ignoto e della necessità di certezze, richieste da una sindrome ancora immersa in una nebbia di ignoranza, che a tratti si consolida in indifferenza e si concretizza spesso nell’invisibilità di chi è completamente assorbito dallo spettro dell’autismo.
Troppo poco, a oggi, si conosce di questa malattia, che porta a uno sviluppo anomalo del sistema cerebrale e colpisce i bimbi, soprattutto i maschi. Troppo poco si pone la propria attenzione nei confronti di chi percepisce gli stimoli esterni, soprattutto visivi e uditivi, come una minaccia alla propria persona, come un attacco alla propria interiorità e si chiude gradualmente in un mondo tutto suo, un universo parallelo, una bolla di sapone che, a ogni scoppio, a ogni dissoluzione, rischia di disintegrare una quotidianità fatta di piccole abitudini, certezze, sicurezze a cui si aggrappano le persone che soffrono della sindrome dell’autismo.
Dopo oltre due anni di pandemia e una terribile guerra in atto, non si contano le conseguenze dovute all’isolamento di queste persone che tendono proprio a sparire, a non essere oggetto di alcuna attenzione, meritata, doverosa e necessaria.
Il 2 Aprile sia svolta la Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo, riconosciuta a livello internazionale per incoraggiare gli Stati membri delle Nazioni Unite a una maggiore sensibilizzazione, e non si riesce a pensare, a tale fine, ad un luogo più idoneo della scuola in cui praticare l’inclusione.
L’Istituto Comprensivo Macrì di Bianco, diretto con determinazione, dedizione e costanza dalla Dirigente Scolastico Rosalba Antonella Zurzolo, non poteva mancare a un appuntamento di tale rilevanza: attività didattiche di lettura, scrittura, informazione, ascolto, hanno condotto gli studenti per mano sulla strada dell’integrazione, dell’empatia verso l’altro, della sensibilità nei confronti del diverso, che diverso non è. Hans Asperger li definisce, nel suo testo scritto in lingua tedesca, “bizzarri, isolati e intelligenti”, andrebbero invece ritenuti “unici”, insostituibili nelle loro caratteristiche, come del resto ciascun esemplare di essere umano.
Simbolo di tale unicità dei palloncini, ovviamente di colore blu, che hanno ornato lo striscione all’ingresso dell’Istituto e portato un messaggio di pace: si sogna e si spera che ogni individuo possa essere ricco del proprio microcosmo e volare alto, dove il cielo a volte è rosa, altre turchese, altre ancora sempre più blu…