Una Pasqua così
Di Ugo Mollica
Gesù, quanto triste silenzio nel cielo della pace !
Che vuoto d’amore e quante ombre !
Ma tu ci sei sempre e non fai passare la notte
senza regalarci ancora la meraviglia della tua attesa.
Ma come fai a risorgere, mio Gesù ?
Dove appoggi la Croce,
se il muro della civiltà è crollato?
Dove accendi lo sguardo al sorriso,
se l’uomo che ha scalato le stelle
e poi ha inseguito la beatitudine buia del denaro,
oggi è letteralmente ripartito dalla caverna
e brancola e graffia
con unghie di acciaio e di fiele?
Dove, io stesso, posso trovare un sillabario diverso,
se quello che usavo è stato così inutile ?
Solo Tu, Dio mio, sei uomo vero
e hai la libertà della luce nel tuo sguardo,
tra tanti acrobati di morte!
Dammi la carezza della tua mano,
o il garbo della tua voce,
da porgere a quei gigli calpestati,
che umili e muti vanno via… dalla casa… dalla vita… dal tempo!
Tu, mio Dio, conosci la mia umiliazione,
sostienimi la parola, perché io possa
gridare anche oggi il mio inno di sempre:
È risorto!
E fa’ pure che dalle tante lacrime
possa domani fiorire la gemma di una nuova umanità!
E che possa ancora la parola, tra di noi,
diventare amore.
Grazie, mio Dio.
Buona Pasqua.
Foto: diocesipadova.it