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Il caso Caulonia e l’Amministrazione che ha privato dei propri diritti i suoi cittadini


Edil Merici

Dal Coordinamento di Caulonia Unita

L’Amministrazione Comunale, eletta dal popolo, rappresenta il patrimonio più importante ed essenziale di un territorio: un patrimonio, soprattutto umano, che ha il diritto di essere tutelato e valorizzato dagli eletti che, come nel caso dell’amministrazione cauloniese uscente, talvolta non sembrano però avere compreso il reale valore del mandato elettorale di cui sono portatori.
A meno di un mese dalla scadenza del proprio mandato, l’Amministrazione Comunale di Caulonia lascia purtroppo disillusi gli elettori per due motivi: aver frustrato molte aspettative del paese e averlo inopinatamente consegnato nelle mani di coloro che, invece, lo hanno sempre criticato.
In un sistema politico sano le scelte operate dovrebbero essere dettate prima di tutto dal buon senso civico e umano sulla base del quale competenza, professionalità e ponderazione trovano il giusto equilibrio per creare, senza distruggerlo, tutto ciò che di buono vi è in un centro abitato.
Sennonché, negli ultimi anni, Caulonia, a fronte di qualche progresso, ha purtroppo subito un forte regresso, in particolare per la chiusura di attività imprenditoriali attive sul territorio locale.
I problemi di un’intera comunità sono quelli di un’Amministrazione Comunale, che dovrebbe invece essere attenta e capace di trasformare i problemi in opportunità per i singoli e per l’intera collettività.
Molti tra i cittadini, invece, sono stati bistrattati poiché privati dei propri diritti civili e umani per effetto di una miope, quanto discutibile, gestione amministrativa.
Ciò che per altri comuni rappresenta una risorsa, per l’Amministrazione Comunale uscente, invece, è sembrata un gravoso macigno di cui liberarsi a ogni costo.
I posteri ricorderanno questa Amministrazione che, senza badare al ritorno economico per l’intera comunità locale, ha rigidamente applicato regole – ma senza osservare il principio summum ius, summa iniuria – per cancellare floride realtà commerciali attive nel territorio, nonostante esse, con grandi sacrifici imprenditoriali, avessero investito nel paese il loro tempo, la loro speranza e il loro capitale.
Ogni cittadino cauloniese rappresenta, di per sé, un importante valore aggiunto per l’intera comunità, per avere speso la propria vita per offrirvi beni e servizi dai quali l’intero consorzio civico ne ha tratto vantaggio, diretto e indiretto, non soltanto economico, avendone infatti positivamente beneficiato anche l’intera immagine del territorio comunale.
Spendersi per il proprio paese, con le proprie risorse, rinunciando alle opportunità professionali altrove, dovrebbe essere senz’altro considerato un atto d’amore verso il proprio luogo natio.
Invece, a quale pro lo smantellamento di realtà produttive, che contribuivano ad arricchire il territorio, che creavano posti di lavoro e che investivano le proprie risorse economiche nel paese?
Quale valore aggiunto ha conferito al territorio la chiusura di attività che, invece, garantivano servizi pubblici?
Perché l’Amministrazione Comunale uscente non ha inteso riconoscere il grande impegno professionale ed economico di imprenditori adoperatisi per contribuire alla crescita, non soltanto economica, dell’intero centro?
Come è possibile decantare uno sviluppo e una crescita economica del territorio comunale quando, in realtà, si distrugge ciò che di buono e di utile è stato ivi realizzato?
È notoria l’utopia di un’organizzazione sociale perfetta, o di un’Amministrazione Comunale perfetta. Esiste, tuttavia, un giusta misura sia per la convivenza sociale, sia per la retta amministrazione della cosa pubblica.
Per tutto ciò, a tal fine, un paese antico e civile, quale è stato ed è Caulonia, necessita, oggi, di una nuova amministrazione che realizzi, soprattutto, il benessere sociale ed economico di tutti i cittadini.


“Birra”

Redazione

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