Caulonia: il caso del “danno erariale” e la prova di fiducia che si chiede agli elettori

Dal Coordinamento di Caulonia Unita
Sta per concludersi (il 3 maggio 2022 si è svolta l’udienza e fra qualche giorno verrà emessa la sentenza) una vicenda processuale, incardinata presso la Corte dei Conti di Catanzaro, che vede coinvolti ex sindaco e gran parte degli assessori della giunta comunale che ha amministrato Caulonia tra il 2007 e il 2012. Dopo la segnalazione di un danno erariale inoltrata dalla Guardia di Finanza alla Corte dei Conti nel marzo 2017, infatti, è stato ipotizzato dalla Procura che i soggetti coinvolti abbiano provocato danno erariale di 337mila euro al Comune di Caulonia per supposte irregolarità nell’affidamento della gestione dell’accoglienza dei migranti provenienti dal Nord Africa nel periodo tra il 2011 e il 2012, determinando un ingiustificato arricchimento dei beneficiari.
Il buon senso ha convinto la maggior parte dei soggetti coinvolti a non candidarsi in occasione della campagna elettorale per le amministrative ufficialmente avviata lo scorso sabato, anche se qualcuno di essi avrebbe furbescamente candidato qualche parente, ma due volti noti della realtà politica locale sono tornati a chiedere in prima persona fiducia alla popolazione. Troviamo scorretto argomentare di politica interessandoci dei fatti personali dei candidati, ma in questo caso siamo costretti a rimarcare questa vicenda in quanto, considerata la natura del presunto reato di cui si sarebbero macchiati questi soggetti proprio durante il mandato ammnistrativo presso il nostro Comune, viene spontaneo porci degli interrogativi in qualità di cittadini.
Speriamo sinceramente che la succitata vicenda si concluda positivamente per questi candidati alle amministrative del prossimo 12 giugno ma, in attesa dell’ultimo grado di giudizio, la loro condizione non comporterebbe l’incompatibilità di cui all’articolo 63, comma 1, nº 5, del Decreto Legislativo nº 267 del 18 agosto 2000, considerato che tali soggetti rischiano di essere condannati dalla Corte dei Conti a risarcire il danno erariale cagionato a quello stesso patrimonio comunale che tra meno di un mese potrebbero essere chiamati a gestire? Premesso che la condizione di incompatibilità riguarda coloro che possono trovarsi in conflitto di interessi con l’Ente in quanto portatori di interessi propri o dei propri congiunti in contrasto con quelli, in questo caso, del Comune, il suddetto articolo nega la possibilità di ricoprire cariche elettive presso l’Ente locale in questione per gli amministratori che sono stati dichiarati responsabili e non hanno estinto il debito (la legge prevede, comunque, che la prospettata situazione di incompatibilità sia ravvisabile solo nell’eventualità in cui la predetta pronuncia sia diventata irrevocabile e il relativo debito non sia stato estinto).
Sotto il profilo etico, la fattispecie desta perplessità. Venisse malauguratamente pronunciata la condanna per danno erariale ai danni del Comune di Caulonia, al di là di come verranno espressi tutti i possibili successivi gradi di giudizio, nei quali i destinatari di un siffatto provvedimento avranno tutto il diritto di dimostrare la propria dichiarata innocenza, non sarebbe auspicabile riflettere sull’opinione e sulle perplessità che possono legittimamente avere i nostri concittadini, alla luce di una decisione di questo tipo? È ragionevole rimanere con il dubbio costante che chi si dice pronto ad amministrarci, visto il possibile provvedimento giudiziario, seppur non definitivo, possa ulteriormente danneggiare la res publica? Anche ammesso che alla fine venisse appurata la loro innocenza, riusciranno i cittadini ad accordare a questi amministratori piena fiducia nella gestione dei beni della nostra collettività? Crediamo che anche per questi soggetti sarebbe stato forse utile non partecipare all’odierna tornata elettorale evitando così il rischio di compromettere i compagni di viaggio o le figure che hanno coordinato la formazione della lista in cui militano.
Rimane comunque aperta la questione morale che emerge dalla riflessione su questa vicenda e ciò che implica la possibilità di dare delle preferenze a questi candidati in condizioni che, in un paese civile com’è Caulonia, non passeranno di certo inosservate.
Foto: repubblica.it