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Politica

Italia del Meridione: lo sbarco negli USA e il sì al Referendum per la Giustizia


Edil Merici

Continua l’opera di radicamento del movimento politico Italia del Meridione, recentemente fondato dall’ex Consigliere Regionale calabrese Orlando Greco. Negli ultimi giorni, il partito ha nominato il suo responsabile oltreoceano e preso posizione sulla delicata questione del Referendum sulla Giustizia Giusta. Di seguito i dettagli.

L’Italia del Meridione mette radici oltreoceano

Orlandino Greco, fondatore e padre nobile del movimento IdM, è stato in visita, nei giorni scorsi, negli Stati Uniti. Non un semplice viaggio di piacere, ma la prosecuzione di un impegno mai interrotto, da Consigliere Regionale prima e da vicesindaco del Comune di Castrolibero dopo, per rinsaldare i rapporti di collaborazione e di interscambio culturale con le comunità dei calabresi all’estero e per proseguire l’opera di radicamento dell’IdM stessa negli Stati Uniti.
È recente la nomina conferita a Alessandro Crocco da parte di Vincenzo Castellano, Segretario Federale del movimento, come responsabile IdM America del Nord e Centrale. Una nomina che avvicina sempre più i due Continenti perché Crocco, figlio illustre della nostra terra, che ama, ha avuto successo oltreoceano grazie alla sua attività imprenditoriale nel settore della ristorazione e dell’importazione di vini. È Presidente dei Comitati degli Italiani all’Estero di New York, New Jersey e Connecticut.
Un incontro proficuo, quello tra Crocco e Greco, che punta a rafforzare le sinergie della calabresità nel mondo.
«Negli USA vi sono luoghi meravigliosi, abitati da tanti nostri laboriosi conterranei che, dopo essere diventati riferimenti per le proprie comunità, hanno trovato in noi ascolto per il rilancio delle attività produttive made in Sud» è il commento di Greco.
Dello stesso avviso è il Segretario Federale Castellano: «Bisogna incentivare maggiormente nuove iniziative al Sud, le regioni devono diventare attrattive ed evitare che imprenditori capaci vadano altrove. Negli anni ci siamo ben radicati, sia nel Nord che Sud America per creare un ponte che va proprio in questa direzione.»
«Le radici calabresi e italiane sono un patrimonio da preservare e tutelare – così Crocco appena ha ricevuto la nomina come Responsabile America del Nord e Centrale. – «Metterò a disposizione – ha concluso – tutto il mio impegno ed entusiasmo per contribuire a questa causa, al servizio delle nostre comunità, in Calabria e negli States.»
Continua, dunque, con decisione, il percorso di radicamento di IdM nella valorizzazione delle vocazioni territoriali di un Sud che mette a disposizione di un mercato globalizzato il proprio patrimonio di conoscenze, intelligenze e relazioni umane.

Referendum sulla Giustizia Giusta: Italia del Meridione a favore del sì

Il prossimo 12 giugno, in concomitanza con le Elezioni Amministrative, i cittadini italiani saranno chiamati al voto per il Referendum sulla Giustizia Giusta. Un momento assolutamente importante in quanto i cittadini potranno, finalmente, esprimersi per riformare il sistema giudiziario. Una Riforma che si attende da troppo tempo, atteso che andrà a incidere, in particolar modo, su un ambito di estrema importanza, quello della Magistratura. Ciò è fondamentale al fine di restituire credibilità e fiducia verso la Costituzione e verso le Istituzioni democratiche in essa disciplinate, particolarmente appannate dopo il recente caso Palamara senza trascurare la casistica sugli errori giudiziari. Infatti, secondo i dati ministeriali, in Italia negli ultimi trentuno anni le persone innocenti, risarcite o indennizzate in quanto vittime di ingiuste detenzioni o di errori giudiziari, sono state 30.231, comportando ciò notevoli spese in termini di risarcimento. Facile evincere che il quadro è increscioso ed esige una rivisitazione dell’intero sistema a partire dal suo interno.
Dei sei quesiti presentati, la Corte Costituzionale ne ha ammessi cinque, escludendo quello sulla responsabilità civile diretta dei magistrati.
L’IdM, sostenendo la proposta di Lega e Forza Italia, si schiera a favore dei quesiti referendari per le seguenti ragioni:

  1. Quesito sulle correnti in Magistratura: anche alla luce di quanto emerso recentemente dalla cronaca, è necessario un riordino nel sistema delle candidature dei magistrati per le elezioni al Consiglio Superiore della Magistratura al fine di arginare lo strapotere correntizio e consentendo, in tal modo, la possibilità a qualunque magistrato, non inquadrato nelle logiche spartitorie, di candidarsi, garantendo così una pluralità di pensiero.
  2. Quesito sui Consigli Giudiziari: è auspicabile l’ammissione alla discussione e al voto nei Consigli Giudiziari della componente laica (avvocati e docenti universitari in materie giuridiche) per ciò che riguarda la valutazione sulla professionalità e competenze personali dei magistrati, ritenuto che la pluralità di pensiero, scevra da qualsivoglia coinvolgimento di parte e, quindi, distante da potenziali logiche di appartenenza, non può che giovare alla stessa magistratura e alla collettività.
  3. Quesito sulla separazione delle carriere dei magistrati: difendere il principio di una corretta e imparziale amministrazione della cosa pubblica significa evitare, visti gli evidenti possibili conflitti, che un magistrato possa cambiare più volte nel corso della sua carriera la funzione rivestita, ossia da requirente a giudicante e viceversa. Questo è un primo ma significativo passo verso un’auspicabile più ampia e organica riforma della Magistratura.
  4. Quesito sullabrogazione della custodia cautelare in carcere in determinati casi: come da dettami costituzionali, occorre promuovere la tutela della persona, ancorché attinta da indagini penali e ovviamente non quelle con particolare allarme sociale (criminalità organizzata, eversione e così via). Resterebbe in vigore la carcerazione preventiva per chi commette reati più gravi e si abolirebbe la possibilità di procedere alla privazione della libertà in ragione di una possibile reiterazione del medesimo reato. “È meglio correre il rischio di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente” (Voltaire).
  5. Quesito sulla sospensione, incandidabilità e ineleggibilità di dai pubblici uffici in caso di  condanna non in via definitiva: mai quanto oggi si avverte la necessità di abrogare il Decreto Legislativo nº 235/2012 (meglio conosciuto come Legge Severino) e quanto in esso previsto in relazione all’automaticità della sospensione, incandidabilità e/o ineleggibilità di un politico, ovvero di un amministratore locale colpito da una condanna penale non definitiva. Ciò, poiché un siffatto automatismo stride innanzitutto con il basilare principio sotteso al sistema penale italiano, ossia la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva ma anche con il fatto che è necessariamente punitiva in caso di successiva assoluzione. La cronaca è piena di casi di politici o amministratori sospesi dall’incarico e successivamente assolti.

Alla luce di quanto esposto, il referendum popolare sulla riforma della giustizia sarà un’occasione storica per migliorare l’esistente, contrastando il corporativismo della magistratura e limitando le lentezze e le inefficienze del nostro sistema giudiziario. Il futuro di una giustizia più giusta, efficiente e responsabile passerà dalle nostre mani.


Varacalli

Redazione

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