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Politica

Italia del Meridione: unione dei Comuni, Transizione Ecologica e il commissario di Diamante


Edil Merici

Torna a far sentire la propria voce L’Italia del Meridione, movimento politico fondato dall’ex consigliere della regione Calabria Orlandino Greco e da Giuseppe Ferraro, che, attraverso i suoi esponenti, torna sulle questioni Unione dei Comuni e Transizione digitale nei piccoli borghi e annuncia la nomina di Italo Contatore in qualità di commissario di partito di Diamante.

Fabrizia Arcuri: “La Riviera dei Cedri sia esempio di unione virtuosa dei comuni”

Il tema della fusione e dell’unione dei comuni è progressivamente riaffiorato nel confronto pubblico/istituzionale e IdM, da parte sua, ha da sempre sostenuto la necessità di un’ampia riforma del sistema delle autonomie locali. Lo stesso fondatore Orlandino Greco, da consigliere regionale, è stato depositario di una proposta di legge sul riordino territoriale delle circoscrizioni comunali e sostenitore di alcune delle proposte più lungimiranti di fusioni, come quello della città Bruzia e della Sibaritide o dell’Unione dei comuni dell’Alto Ionio cosentino. IdM è ritornata sull’argomento, in quest’ultimo periodo, sostenendo la realizzazione della città unica Cosenza, Rende, Castrolibero e proponendo, attraverso l’istituzione di un tavolo di lavoro e di concertazione, l’Unione dei Comuni della Riviera dei Cedri. La proposta, nonostante fosse stata argomento di discussione anche negli anni passati, benché relegata solo ad alcune realtà territoriali, non ha mai trovato realizzazione. Sotto l’impulso dal commissario IdM dell’Alto Tirreno, nonché consigliere comunale di Grisolia, Giovanni Servidio, se ne ritorna a parlare, con un’azione più decisiva e mirata, tanto che la proposta ha da subito alimentato la discussione e trovato consenso in molti sindaci e amministratori della costa tirrenica.
L’unione, sotto forma associativa, è concepita come uno strumento per consentire ai comuni (e, principalmente, a quelli di minore dimensione demografica, impoveriti sul piano delle infrastrutture e della sostenibilità finanziaria, a causa dell’impossibilità di ricorrere all’economia di scala) una più funzionale gestione delle risorse pubbliche e una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi e delle prestazioni da rendere esigibili alle proprie comunità, a mente della Costituzione e leggi attuative. E si parla di unione e non di fusione perché la forma associativa garantisce la salvaguardia, rispettando l’identità storica, dei singoli territori e la partecipazione democratica.
Solo muovendosi in questa direzione i nostri territori saranno capaci di affrontare le sfide più difficili ed essere così protagonisti nella costruzione di una nuova gestione territoriale di un’area vasta come quella dell’alto Tirreno cosentino. Un contesto con enormi potenzialità ma che ha bisogno, sia sotto il profilo istituzionale sia per l’aggravarsi del quadro finanziario degli enti locali, di un progressivo e determinante processo di ristrutturazione per recuperare i propri spazi di autonomia ed efficienza. Affrontando, così, le prossime sfide e cogliendo le occasioni, come quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella direzione della razionalizzazione, della certezza della realizzazione delle opere richieste, e del cambio richiesto nella gestione della cosa pubblica, anche in virtù delle riforme costituzionali in itinere che toccano l’essenza stessa e l’esistenza delle realtà locali, soprattutto le più piccole, e mortificate da un’incompleta e deludente Legge Delrio.
Gli amministratori locali possono e devono far sentire la propria voce, attuando processi di auto rinnovamento, abbattendo qualsivoglia anacronistico e improduttivo campanilismo, e mettendo in campo buone prassi che in una condivisione d’intenti e di obiettivi mirano a gestire al meglio servizi, beni e attività rivolte ai cittadini e di cui, quindi, godrebbero le proprie comunità.
L’IdM c’è anche in questo percorso e processo, perché soltanto partendo dal basso, dai territori, nel rispetto delle proprie peculiarità, diversità e vocazioni, si può costruire nel segno dello sviluppo e della crescita.
L’invito è rivolto a tutti comuni e ai loro sindaci che cadono sotto l’identificazione geografica della Riviera dei Cedri, in particolare modo, mi rivolgo, come rappresentante cittadina IdM di Belvedere Marittimo e candidata nella lista Progetto Belvedere, al sindaco Vincenzo Cascini, perché possa sposare in pieno la proposta e farsi promotore dell’iniziativa.
Le unioni, per essere portate avanti con successo e utilità pubblica, hanno bisogno di intelligenze lungimiranti, di conoscenze tecniche e di un grande capacità di mediazione. Non seguire queste regole vuol dire fare del male al proprio e all’altrui territorio così come fa chi suppone di guadagnare un ruolo ricorrendo a iniziative estemporanee che rischiano di essere grandi bolle di sapone o, peggio, disperdere progetti e capacità penalizzando ancora di più i nostri territori.

Transizione Ecologica e Digitale: l’appello di IdM per dare centralità ai borghi

Da sempre tessuto identitario del sistema Paese ma per troppo tempo relegati ai margini dell’agenda politica nazionale, i piccoli Comuni pagano anni di isolamento e scarsi investimenti in infrastrutture reali e digitali che contribuiscono a uno spopolamento oggi apparentemente inarrestabile. Sul fronte digitale, in particolare, in oltre 2.100 dei 7.000 centri italiani che ricadono nelle cosiddette aree bianche (di cui la maggior parte è costituita da piccoli Comuni) è oggi attivo il servizio di connessione, mentre in 3.200 Comuni sono in corso i lavori, all’interno di un percorso di realizzazione della Banda Ultra Larga che riguarda le aree più marginali rispetto agli interessi del mercato e che sarà completato entro il 2023. Al contempo, i centri che non contano più di 5.000 abitanti rappresentano il 72% delle municipalità italiane, insistono in aree di assoluto pregio ambientale, storico e artistico e costituiscono sempre più spesso degli ideali laboratori di economia circolare, democrazia energetica e innovazione sociale. Esperienze d’innovazione che, dalla Calabria al Piemonte, uniscono le possibilità offerte dalle nuove tecnologie a un turismo più sostenibile, a progetti di rigenerazione urbana, a una silvicoltura di precisione e a modelli di educazione inclusiva. Pertanto, L’IdM lancia un appello al Governo per chiedere di non lasciare che i borghi e le aree interne siano fanalino di coda nella sfida per la ripartenza del Paese, garantendo un’equilibrata distribuzione nonché una giusta attenzione nell’uso trasversale delle risorse del PNRR per la transizione ecologica e digitale.
«Con il nostro appello vogliamo puntare i riflettori della politica sul ruolo strategico dei piccoli Comuni nel rilancio del sistema Paese, guardando anche e soprattutto alle realtà della nostra provincia. Realtà che mai come oggi si legano alla tenuta della comunità, a una migliore qualità della vita e a produzioni d’eccellenza del Made in Italy. È urgente creare le condizioni per riabitare questi territori spostando attività e lavoratori del lavoro agile in una grande proposta di rigenerazione urbana e sociale fondata sull’economia verde», dichiara Gabriele Iazzolino, referente direzione provinciale di Cosenza. «La parità di condizioni tra grandi città e aree interne è essenziale – ha aggiunto il delegato al Dipartimento Transizione ecologica – per uno sviluppo sostenibile del Paese dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Portare la fibra ottica in zone dove la qualità delle connessioni è perlopiù molto bassa, consente all’Italia di colmare quel divario digitale che si avverte particolarmente nelle zone rurali e meno popolose e competere sulla parità di condizioni. Con la fibra ottica giochiamo la partita della parità, connettendo tutti al futuro.»
IdM ritiene, quindi, prioritario destinare i fondi dei prossimi mesi ai piccoli Comuni, per promuovere la diffusione di comunità energetiche, ridurre il rischio idrogeologico, attrezzare nuovi prodotti turistici legati al tema del turismo attivo, lento e sostenibile, favorire lo sviluppo di filiere locali, realizzare l’infrastruttura leggera della rete unica in tempi certi anche nelle aree bianche, incentivare il lavoro agile e defiscalizzare servizi e attività economiche di qualità che qui potrebbero investire in lavoratori residenti e in centri innovativi di lavoro cooperativo. Per accelerare un cambio di passo, in particolare, sarebbe importante istituire una linea di finanziamento dedicato allo sviluppo del lavoro agile nei Borghi, con agevolazioni fiscali per l’insediamento di centri di ricerca e impresa digitale di prossimità nei piccoli comuni, incentivando la nuova residenzialità legata all’uso di spazi abitativi abbandonati e recuperati. Prioritario, inoltre, dare immediata attuazione a dispositivi normativi come la legge Salva Borghi o le comunità sostenibili inserite nel Collegato ambientale, per mettere i piccoli centri nelle condizioni di competere ed esprimere il loro potenziale. «La pandemia ha posto all’attenzione di tutti la necessità di ripensare la fruizione dei territori e il PNRR rappresenta un’occasione unica perché borghi e aree interne, soprattutto in provincia di Cosenza, – commenta Iazzolino – tornino ad avere la centralità che meritano, per riequilibrare storici divari e dare nuovo slancio alla lotta alla crisi climatica». I piccoli Comuni, dunque, necessitano di risorse certe e politiche forti per promuovere la rivoluzione energetica e l’economia circolare, sviluppare il turismo lento e di prossimità, favorire una mobilità e una vivibilità sostenibili, colmare il divario digitale, semplificare le procedure per la messa in posa della BUL e implementare l’agenda digitale. «Queste le direttrici – chiude il referente provinciale di IdM – fondamentali lungo cui muoversi per innescare processi innovativi e sostanziali. IdM ha da sempre sostenuto, e continuerà a farlo, che i piccoli Comuni sono l’asse portante del nostro Paese, per questo oggi giocano un ruolo di primaria importanza in quella rinascita e ripartenza che viene richiesta. Essi possono essere davvero il motore propulsore della transizione ecologica e digitale.»

Italo Contatore nominato commissario di IdM di Diamante

Irrefrenabile l’affermazione politica sui territori di IdM. Nella provincia di Cosenza, dopo la nomina della nuova segretaria provinciale Annalisa Alfano, molte sono state le adesioni al Movimento e diversi sono i comuni rappresentati da una figura di riferimento. Nei giorni scorsi, in una riunione operativa sul tirrenico cosentino, dopo la nomina del commissario cittadino di Scalea Graziella Longobucco, è stata la volta di Diamante, con Italo Contatore. Militante Idm da diversi anni. Contatore ha, oggi, deciso di fare un passo avanti, accettando la nomina. Impegnato sia nel sociale sia nella valorizzazione del proprio territorio, attraverso lo sviluppo di idee innovative imprenditoriali e turistiche, ha dichiarato: «Desidero ringraziare tutti coloro che hanno inteso porre fiducia nella mia persona, nominandomi commissario cittadino della mia città. Dalla segretaria provinciale Alfano al fondatore Orlandino Greco, a cui mi lega una vecchia amicizia e al Movimento tutto che oggi si attesta come una delle forze politiche più interessanti del panorama politico. Ho creduto – ha continuato Contatore – nella filosofia e missione di IdM da subito, perché rispecchia perfettamente i miei ideali e valori e quel senso lato della politica, intesa come bene comune al servizio dei cittadini. Ecco perché – aggiunge il commissario cittadino della cittadina tirrenica – vorrei poter offrire il mio contributo fattivo alla crescita del movimento che si muove all’unisono con quella dei territori». E nelle conclusioni lancia, subito, un invito: «Colgo da subito l’occasione per sostenere l’idea, espressa nei giorni scorsi dai referenti IdM Giovanni Servidio e Fabrizia Arcuri, della nascita dell’Unione dei Comuni della Riviera dei Cedri. Credo che sia arrivato il momento di andare oltre il campanilismo dei nostri territori e iniziare a ragione con una visione più allargata, così da poter offrire alle nostre realtà opportunità di sviluppo e crescita importanti. E mi rivolgo al Sindaco di Diamante Ernesto Magorno perché condivida, sostenendola tra i comuni capofila, la proposta di IdM.»


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