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CronacaReggio Calabria

Processo “Defender”: inflitte condanne per 13 anni e 4 mesi


Edil Merici

L’avvocato Antonio Giampaolo

Si conclude con la condanna a complessivi 13 anni e 4 mesi di reclusione per 6 imputati, e 3 assoluzioni il processo in abbreviato scaturito dall’operazione denominata Defender.
Il Giudice per l’Udienza Preliminare di Reggio Calabria Vincenzo Quaranta ha infatti ritenuto provata la responsabilità penale in capo a Giuseppe e Marianna Barbaro, Giuseppe Morabito, Antonio e Francesco Pelle e Girolamo Romeo previa esclusione della contestata aggravante mafiosa, riconoscendo una serie di attenuanti e ritenuta la diminuente del rito alternativo. Per i 3 imputati assolti, invece il GUP ha utilizzato la formula “per non aver commesso il fatto” per Elisa Pelle e Domenica Romeo, e “perché il fatto non sussiste” per Salvatore Pelle.
Ricordiamo che agli imputati era stata contesto di aver favorito e coperto la latitanza di Giuseppe Pelle (classe 1960) arrestato il 6 aprile 2018 a Condofuri dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e che, a chiusura della requisitoria, la Procura aveva chiesto condanne per tutti i 9 imputati.
Le difese, rappresentate dagli avvocati Pietro Bertone, Annunziato Alati, Luca Cianferoni, Francesco Calabrese e Antonio Giampaolo, si sono invece opposte evidenziando l’insussistenza dell’aggravante mafioso e la presenza di altri elementi a discarico.
Giampaolo, in particolare, ha confutato l’aggravante sulla scorta della ricostruzione fattuale relativa ai vari procedimenti scaturiti dall’inchiesta Reale, evidenziando l’insussistenza di riscontri rispetto all’ipotesi di scambio di comunicazioni nel corso della ricerca di Pelle e dell’assenza di trattative mafiose per le quali era stato scambiato un rapporto prettamente commerciale.
Le indagini si erano sviluppate nel corso della ricerca di Pelle che, secondo quanto evidenziato dagli inquirenti, era riuscito a sfuggire alla cattura del 2016 grazie a un “servizio di staffetta”, scoperto il quale gli investigatori hanno attivato un articolato sistema di monitoraggio che ha successivamente garantito di individuare il latitante nel territorio di Condofuri.
Come di consueto, le motivazioni della sentenza saranno depositate entro il termine di 90 giorni.


GRF

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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