ADVST
Attualità

Il nuovo primario di ortopedia rinuncia all’incarico: “Così muore l’ospedale di Locri”

Di Pino Mammoliti

Dove mancano l’indignazione (da parte dei cittadini) e la vergogna (da parte della magistratura inquirente) cresce il bullismo istituzionale e la macellazione sociale.
Ho letto sui giornali locali che il neo primario di ortopedia presso l’ospedale di Locri, Fulvio Furci, dopo aver firmato per l’accettazione dell’incarico, ha rinunciato senza (al momento) comunicare i motivi di tale decisione. Ho pure appreso che il concorso per la nomina di primario di chirurgia (previsto per giorno 9 settembre scorso) è stato rinviato a data da destinarsi. Tra nomine di dirigenti medici – congelate e surgelate – tra rinvii e rinunce, il nostro ospedale è diventato luogo di arbitrio permanente a uso esclusivo di privilegiati.
Possibile che tra quell’ammasso di imbecilli voluttuosi di inerzia che ricoprono ruoli di dirigenti ospedalieri e aziendali non ci sia nessuno capace di capire cosa succede quando si tenta di garantire una guida stabile e sicura all’interno dei reparti? Ma se questi ultimi non sono in grado per questioni genetiche, o equilibri economico/famigliari, mi chiedo, i magistrati non lo sono perché collusi o disinteressati verso il più grave crimine sociale? Nell’uno e nell’altro caso, l’ospedale di Locri lentamente muore nell’indifferenza generale. Roberto Occhiuto, quel candido giglio, è a conoscenza di quanto succede all’ospedale di Locri?


Gedac

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button