ADVST
Enti localiPolitica

Caos cimiteri a Vibo Valentia: si attiva “Coraggio italia”


Edil Merici

Dallo Staff Comunicazione e Organizzazione

Un Ordine del Giorno sulla delicatissima situazione in cui versano i cimiteri di Vibo Valentia fra incuria e non adeguamento alle nuove norme di polizia mortuaria.
Condiviso dall’intero gruppo composto anche da Katia Franzè, Pietro Comito ed Elisa Fatelli, lo presenterà con urgenza in consiglio comunale il vicecapogruppo di Coraggio Italia Giuseppe Russo.
Russo entra nei particolari: «Primo biglietto di visita sono scritte ingiuriose e altrettanto volgari sui muri perimetrali di entrata del cimitero del capoluogo (con altro intervento in assenza di ripristino della pulizia dei muri mi ero reso disponibile a intervenire ai lavori con fondi personali, previa autorizzazione degli uffici comunali competenti), per poi entrarci e scorgere, al primo impatto, corridoi sporchi, escrementi di piccione sulla pavimentazione e perfino su alcune lapidi e sulle scalette, oltre a topi morti, per cristallizzare infine una realtà composta di zone completamente allagate alle prime piogge autunnali e cordoli degli edifici adibiti a loculi fatiscenti e pericolanti, il tutto a causa di una totale mancata programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che ne garantiscano la giusta agibilità e sicurezza dei luoghi.
«Decisamente una situazione inadeguata al rispetto dei luoghi che si registra oltre nel cimitero del capoluogo anche nei cimiteri delle frazioni di Longobardi, Piscopio,  Bivona e Triparni, dove mancano pure posti e per i quali, il 20 dicembre 2020, in consiglio comunale, all’unanimità si dava mandato al sindaco per attivarsi.
«Questo non è rispetto per un luogo sacro in cui le persone si recano per rendere omaggio alle tombe dei propri cari».
Ma l’attenzione del gruppo di Coraggio Italia sul caos cimiteri è indirizzata particolarmente alla mancanza, con specifico riferimento al capoluogo e frazione Vene, di spazi di loculi.
Quindi Vietato Morire: infatti è assurdo ma, purtroppo, nel mezzo del calvario del lutto, le famiglie, oltre che con il dolore, debbano scontrarsi con il diniego di un posto dove poter tumulare un proprio caro.
È pur vero che su iniziativa del consigliere Pietro Comito, sono state avviate le procedure di aggiudicazione dei lavori di ampliamento dei cimiteri di Vibo Valentia e Vena da realizzarsi in finanziamento progettuale (articolo 53, comma 19, del Decreto Legislativo 163/2006 e successive modifiche e integrazioni) ma tale procedura, pur avendo registrato forti ritardi, sembra essere ripartita e richiede ancora tempi abbastanza larghi da non consentire la normalità nel breve termine.»
Russo evidenzia ancora: «A tutto questo si aggiunge un obsoleto e vecchio ordinamento giurisprudenziale adottato a oggi dal Comune di Vibo che non consente situazioni alternative per un’oggettiva risoluzione per la mancanza di loculi, in cui l’unica certezza è il caos che regna.
Non c’è una cosa giusta in tutto questo. Si è perso di vista il senso del lutto, le difficoltà che vivono le famiglie colpite dalla scomparsa di un proprio caro. Eppure in questo mondo, più di altri, c’è bisogno di sensibilità ed etica.
L’unica alternativa per ricavarne posti a oggi utilizzata sembra sia soltanto l’estumulazione dei cadaveri tumulati a scadenza della concessione (circa 99 anni) per il trasferimento dei resti nell’ossario comunale.»
E, allora, ecco la proposta: «Previo adeguamento degli Uffici comunali e dell’attuale regolamento vigente con l’ordinamento italiano di polizia mortuaria, stabilito dal c. 3 dell’art. 92 e dagli artt. 93 e 94/2 del Decreto del Presidente della Repubblica nº 285/90, l’applicazione di procedure volte ad avviare soluzioni giuridicamente consentite per recuperare spazi, definita gergalmente in alcune zone d’Italia come spurgo con la possibilità per i famigliari di richiedere l’estumulazione della cassa e la successiva apertura, con taglio del coperchio metallico, solo per valutare lo stato di mineralizzazione della salma, non essendo intenzionati né a inumarla (come, invece, richiederebbe il c. 2 dell’art 86) né a trasferirla ad altra sepoltura: se le membra del defunto sono mineralizzate si procede alla raccolta delle ossa liberando così un posto, mentre se non sono ancora scheletrizzate si procede a operazioni di cremazione permettendo così una certa rotazione del patrimonio cimiteriale, anziché provvedere così come sta avvenendo in troppi casi nei nostri cimiteri, a rifasciatura e ritumulazione nello stesso sepolcro, pena spazi sempre occupati.»
E ancora, conclude Russo, «l’indizione da parte degli Uffici comunali competenti, di una manifestazione di interesse e/o avviso esplorativo, ai sensi della normativa di affidamento appalti vigente, per l’individuazione di un soggetto idoneo che si occupi del servizio di trasporto e cremazione resti mortali non mineralizzati provenienti da esumazione/estumulazione.»


Gedac

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button