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Ospedale di Locri: “È arrivato il momento di manifestare contro le scelte di Occhiuto”


Gedac

Di Pino Mammoliti

La evidente miopia politica e la assoluta cecità sociale del commissario della sanità calabrese, Roberto Occhiuto, con la decisione di tagliare 33 milioni destinati alla riqualificazione dell’ospedale di Locri per assegnarli agli ospedali di Reggio Calabria e di Cosenza ci pone davanti tutta la nostra solitudine e incapacità di reagire con determinazione a tale scippo. Vi è tuttavia una necessità di sopravvivenza che supera di gran lunga la peggiore rassegnazione. Si tratta di canalizzare una protesta all’arma bianca senza correre il rischio di denunce penali. I nostri rappresentanti regionali, di destra e di sinistra, dovrebbero essere coinvolti in questa azione difensiva che non può cedere il passo alla ragione politica. Tutti noi cittadini che, sulla rete, manifestiamo indignazione, potremmo autoconvocarci per il prossimo 1º novembre presso Piazza dei Martiri e, in quella occasione, manifestare tutto il nostro dissenso verso le scelte di Occhiuto. La prima e più evidente ingiustizia è data dalla distanza (la più lunga e tortuosa) tra gli ospedali scippati e quelli beneficiati: tra Locri e Reggio è di 100 km mentre tra gli altri (Paola e Cosenza, Cetraro e Cosenza, Castrovillari e Cosenza, Melito e Reggio) non ci sono più di 50 km. Basterebbe solo questo dato per far comprendere la profondità dell’ingiustizia. Invito tutti a proporre una soluzione, la più facile in termini organizzativi e la più persuasiva in termini propositivi.


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