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Ultime dalla Metrocity: Alival/Lactalis, Humanity 1 e il video sulle bellezze archeologiche


GRF

Proseguono le attività della Città metropolitana di Reggio Calabria, la cui giunta, guidata dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, ha incontrato i sindacati per discutere della vertenza Alival/Lactalis, commentato il caso della Humanity 1 e presentato un video sulle bellezze archeologiche metropolitane.

Vertenza Alival/Lactalis, istituzioni e sindacati a confronto

Il sindaco metropolitano ff Versace, e l’assessore comunale alle Attività produttive, Angela Martino, hanno preso parte alla riunione convocata in Regione dalla vicepresidente Giusy Princi per discutere, con i sindacati di categoria di Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori e Unione Italiana del Lavoro, su possibili soluzioni legate alla vertenza Alival/Lactalis e il rischio occupazionale per decine di lavoratori dello stabilimento reggino.
Nel ringraziare la vicepresidente Princi per «aver agito conseguentemente e compreso appieno la delicatezza della situazione», il sindaco ff e l’assessora Martino hanno ribadito “il grande senso di responsabilità dimostrato dalle organizzazioni dei lavoratori che hanno recepito gli sforzi messi sin qui in campo dalle istituzioni affinché non si perda neanche un solo posto di lavoro.
“Sarà subito avviato un tavolo tecnico in prefettura – hanno aggiunto – che, nei prossimi giorni, vedrà coinvolti anche l’Associazione degli industriali, la Camera di Commercio e i dipartimenti Lavoro e Sviluppo economico della Regione Calabria». Condividendo lo spirito di squadra invocato dalla stessa vicepresidente Princi, Versace e Martino hanno confermato il proprio impegno al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie: «È un momento difficile. Serve l’impegno di tutti affinché non si disperda un patrimonio di esperienze e professionalità che, fino ad oggi, hanno rappresentato la spina dorsale di uno stabilimento che, il prossimo marzo, chiuderà definitivamente i battenti. Chi, per i più svariati motivi, ha scelto di non aderire ai programmi di ricollocazione prospettati dalla multinazionale, deve essere tutelato e sostenuto per non finire nel baratro della disoccupazione. Parliamo di madri e padri che, letteralmente, finirebbero in mezzo a una strada. Chiunque, quindi, nell’ambito delle proprie prerogative e disponibilità, ha il dovere di intervenire per evitare la deflagrazione di una bomba sociale in un territorio economicamente già di per sé fragile.
“Le istituzioni ci sono – hanno concluso Versace e Martino, – e la riunione di oggi lo dimostra pienamente. Insieme, all’unisono, dobbiamo continuare a remare verso la parte del lavoro e dei lavoratori. Il percorso non è semplice, ma questo non ci farà indietreggiare di un passo.”

Michele Conia sullo sbarco selettivo dalla Humanity 1: “Le persone non sono merci”

“Le persone non sono merci, il carico residuale è quello che ci portiamo dietro da 70 anni”. Così in una nota il consigliere metropolitano con delega all’Accoglienza Michele Conia commenta la vicenda relativa allo sbarco selettivo dei migranti dalla nave Humanity One nel porto di Catania. “Un carico – afferma Conia, – che viene da lontano, dall’ideologia più becera della destra la definizione di carico residuale per i migranti lasciati a guardare dalle navi la costa che per loro era salvezza e che si è trasformata in muro invalicabile. Viene dalla pancia più crudele dell’iperliberismo che parla di risorse umane, di capitale umano, rendendo cose le persone, numeri da utilizzare o da smaltire a seconda della situazione.
“Non ci rassegneremo mai a questo stato di cose – ha affermato ancora Conia, – e continueremo a lottare per rendere il mondo più giusto, per dare a tutte e tutti gli strumenti per comprendere che i confini non sono nati come i fiumi o il mare, ma sono stati disegnati come strumento di potere e di discriminazione. Jurij Gagarin, il 12 aprile del 1961, primo uomo ad andare nello spazio, disse: «Da quassù la terra è bellissima, senza frontiere né confini». Un’utopia che ci deve indicare la strada della fratellanza fra i popoli, che la destra ancora non riesce a vedere.”

Un video sui siti archeologici racconta le bellezze del territorio metropolitano

Grande partecipazione e forte interesse per l’offerta turistica culturale che si allarga, trovando nel Sistema Cultura un nuovo slancio di valorizzazione territoriale. Un vero e proprio rinascimento culturale per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e per i suoi 97 Comuni che mirano secondo la logica della cooperazione a valorizzare l’intero patrimonio culturale con modalità nuove, trasversali, dinamiche e interconnesse. La conferenza celebrativa affidata alla conduttrice Veronica Maya è stata strategica. Nella sua lunga esperienza televisiva ha avuto più volte l’opportunità di apprezzare, ammirare e conoscere da vicino il territorio calabrese. La sua conduzione ha rappresentato, dunque, un’occasione per affermare a chiare lettere la centralità della cultura, l’importanza della memoria storica da tramandare e trasferire alle nuove generazioni, lasciando a ciascuno il compito di essere ambasciatore e promotore di bellezza.
Con il nuovo video realizzato in occasione del 50º anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, la città metropolitana di Reggio Calabria va proprio in questa direzione, invita a esplorare da vicino le bellezze e il pensiero urbano di un territorio che ha tanta voglia di raccontarsi.
I luoghi della Magna Grecia che affondano le loro radici nella storia millenaria, riaffiorano dai tanti siti archeologici e culturali che punteggiano il territorio, dai musei a cielo aperto ricchi di testimonianze, dai reperti e dagli innumerevoli borghi. Riscoprire oggi una ricchezza vuol dire avere la capacità di progettare il futuro, a partire dalle immagini. Scorci e panorami mozzafiato svelano la bellezza ora aspra ora morbida di borghi antichi, incastonati tra le rocce, che attraversano frammenti di millenni. E così, in pochi istanti si passa dalla fondazione e dallo splendore dell’età della Magna Grecia, in cui Rhegion divenne polis politicamente potente e fortemente prestigiosa alla trasformazione architettonica e urbanistica nel segno del moderno. È uno straordinario susseguirsi di immagini nuove, sconosciute ai più, talvolta inedite, dove passato e presente non si succedono secondo una linea continua ma si separano, si uniscono, talvolta si mescolano e si contaminano per dar vita a una nuova narrazione. Ancora oggi, in ogni angolo della Città Metropolitana ci sono tracce dell’antica Grecia. Basti pensare al dialetto grecanico, sopravvissuto e ancora tramandato in alcune aree del territorio. Sopravvissuti alle dominazioni normanne sveve, angioine e aragonesi i borghi, diversi per bellezza, conservano tracce e tesori di un passato glorioso.
Il video documenta un’altalena di contrasti estremi in cui i pendii, in una successione aspra, incontrano rocce, fiumi, vallate per poi sprofondare nel blu intenso del mare. Il viaggio attraverso i 97 Comuni è senza dubbio variegato e immersivo, tanto nella natura e nella storia, quanto nella spiritualità. Tra miti e leggende i visitatori vivono, dunque, suggestioni ed emozioni, intrise di verità e di fantasia, di racconti e di bellezza. Il patrimonio archeologico è indubbiamente il punto di partenza, che non si arresta ai soli siti. Esso si espande, rivive nelle testimonianze e nelle gestualità, nei saperi e nei sapori.
Partendo dal Museo Nazionale, le tappe del viaggio hanno tanto da svelare. Dall’antica Rhegion, l’attuale Reggio Calabria attraverso un circuito urbano denso di testimonianze, si passa alla cinta muraria ellenistica, alle Terme romane per arrivare alla stratificazione della città, emersa dagli scavi più recenti di Piazza Italia che documenta la successione temporale delle varie epoche (greca, romana, bizantina, normanna e medievale). Lungo la Costa tirrenica le tappe al Museo Metauros di Gioia Tauro, a Palmi nel Parco Archeologico dei Taureani e a Rosarno sono imprescindibili. Sulla costa ionica, dove la punta dello stivale termina, c’è, invece, il Museo e l’Area Archeologica Kaulon, quella di Locri Epizephiri, e quella del Museo e Archeoderi a Bova Marina. Bisogna arrivare a Bova, e più precisamente ai piedi del castello normanno per provare l’ebrezza della sospensione. Perché Bova, come Pentedattilo, sono due perle indiscusse della Calabria Ionica. Sospese tra cielo e mare rappresentano la vera sintesi culturale di questa terra.


Gedac

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