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Siderno: scongiurato l’ampliamento dell’impianto di San Leo


GRF

Dal Comitato Siderno ha già dato

Una buona notizia giunge da Reggio Calabria, i giudici amministrativi hanno annullato il provvedimento della Regione Calabria che autorizzava l’ampliamento dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di contrada San Leo di Siderno.
È stato accolto il ricorso presentato dalla famiglia Trimboli, che abita nelle immediate adiacenze del sito.
È stato scongiurato un progetto di 62.551 m² che, con l’aggiunta di altre linee di lavorazione, avrebbe condizionato l’ambiente e la possibilità di crescita socio/economica delle Città di Siderno e di Locri.La lotta contro l’impianto di TMB costituisce una battaglia ambientalistica, la peggiore delle criticità della Città, e numerose sono state le iniziative e le denunce pubbliche e anche di protesta contro un ampliamento imposto dall’alto.Ricordiamo i pacifici presidi domenicali indetti dal Comitato Siderno ha già dato, la raccolta di centinaia di firme, le assemblee pubbliche presso la sede della Young Man Christian Association e nella sala del Consiglio comunale, i convegni, la modifica dello Statuto della Città di Siderno per dire no a nuove fabbriche chimiche, la partecipazione alle riunioni regionali, le osservazioni in sede di Conferenza dei servizi, le informazioni date agli interessati, l’intervento nei giudizi dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale e le segnalazioni alle Autorità competenti.Il Comitato ha sostenuto da sempre che la previsione di nuove linee di lavorazione dei rifiuti, concentrandoli in uno spazio ristretto, senza il rispetto della distanza di due chilometri dalle case sparse e dal centro abitato, avrebbe reso molto più difficile la vita dei cittadini con rischi sulla salute pubblica.Un’opera che si presentava anche monca, in quanto non era stato individuato il sito per la realizzazione della discarica di servizio, una struttura necessaria, in un ottica di economia circolare, per lo smaltimento degli scarti di lavorazione.Il TAR ha annullato l’intero procedimento disponendo che esso debba ripartire dalla fase istruttoria.È una vittoria dei ricorrenti, alla quale tutti gli iscritti e attivisti del Comitato plaudono.Rappresenta un primo passo affinché la gestione dei rifiuti e l’allocazione dei siti non sia un atto di imposizione.In questo senso auspichiamo che la Regione Calabria, nell’affrontare la problematica della gestione dei rifiuti, riveda la pianificazione e la dislocazione degli impianti e torni a dialogare con i cittadini.Il Comitato Siderno ha già dato continuerà a svolgere la sua funzione di controllo e di studio su tutti gli obiettivi sensibili e su tutte le strutture fonti potenziali o reali di inquinamento esistenti sul territorio di Siderno, compreso l’impianto di TMB.


Gedac

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