Di Arturo Rocca – Presidente Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita
Si è svolto a Reggio Calabria un importante riunione pubblica sul registro tumori della regione calabria, grazie all’importanza che Lucia Di Furia, commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, ha voluto e saputo attribuire all’argomento. Per anni il lavoro degli operatori che si sono prodigati al reperimento dei dati e alla loro sistemazione dopo un’esatta decifratura dei codici è stato poco considerato e, in taluni casi, anche avversato perché non si è data la giusta valenza alla necessità che un simile strumento ha nella programmazione degli interventi in materia sanitaria. L’Osservatorio e molte altre associazioni del territorio hanno sostenuto con la vicinanza e con la vigilanza, ma è stato difficile far assegnare persino i locali idonei al personale addetto, fin dalle prime fasi perché hanno ritenuto che tale strumento potesse anche sopire tutte le credenze e le leggende metropolitane sull’insorgere delle neoplasie tumorali. Solo con il riscontro scientifico si può dare una risposta certa alle tante domande e istanze del territorio. Finalmente è venuta alla luce tale importanza e soprattutto riconosciuto l’impegno di chi nel tempo ha lavorato anche sotto traccia. Ecco che le due figure cardine di Santa Valenti Clemente e Romina Vincenzi sono state al centro del convegno a cui hanno partecipato tanti medici e operatori sanitari oltre alle associazioni e ai cittadini. È stata l’occasione per poter esplicitare l’immane lavoro che si cela dietro l’accreditamento all’Associazione Italiana Registri Tumori: ora sta a chi deve farne un corretto uso per la programmazione degli interventi in materia sanitaria e soprattutto a rimettere in moto i controlli a colon retto, mammella, cervice uterina. Grazie a quanti si sono applicati alla redazione di tale strumento e grazie soprattutto alle due citate figure della dottoressa Valenti Clemente e dell’operatrice Vincenzi, che negli ultimi anni hanno lavorato in solitudine ma con coraggio e costanza anche dopo che la coordinatrice Filomena Zappia è stata collocata in quiescenza.
