“Addio, caro Nino. Bovalino ti ricorderà sempre con affetto”

Ci sono persone che rimangono con affetto nella memoria dei paesi. Sono persone generalmente buone, quelle che incontri ogni giorno nella pubblica via o piazza. Quelli che ti parlano e magari ti chiedono anche qualcosa. Ma anche quando non hai nulla da dare loro ti ringraziano e ricambiano con un sorriso.
E così è stato per Bovalino, negli ultimi anni, Nino Pedullà, meglio conosciuto come u scionti.
Mi chiamava dottore, mi proponeva sempre qualcosa, l’origano nella sua stagione di raccolta o le stelle rosse a Natale. nel periodo della celebrazione dei Defunti era pronto con il mazzo di crisantemi.
Ma era sempre pronto a propormi tanto altro ancora. A volte chiedeva un euro per il caffè. Nino era alto, un omone. Ma la sua fisicità non incuteva timore, perché si faceva sempre precedere dal suo vocione inconfondibile. Era quasi uno di famiglia. Lo trovavi a destra e a manca. Una volta vicino a Corso Umberto, poco dopo, invece, lo ritrovavi ad attraversare la piazza per raggiungere la XXIV Maggio. Le sere d’estate non c’era evento dal quale non passasse e, a volte, sembrava che senza la sua presenza San Francesco non potesse partire per la processione.
Ho rivisto Nino per l’ultima volta lunedì mattina, su Corso Umberto. Con fare gentile mi ha chiesto: «Dottore, me lo date un euro per il caffè?». Neanche il tempo di tendere la mano con l’euro che ha risposto «Dottore, che Dio vi benedica.»
Ciao, caro Nino. Sono sicuro che sarai vicino a Dio, come sono sicuro che Bovalino ti ricorderà per sempre con affetto.
Foto: guidasicilia.it