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Costume e Società

I nonni, un bene intramontabile


Edil Merici

Di Ilaria Solazzo

Le esperienze positive che viviamo nella nostra prima infanzia agiscono da fattore protettivo e permettono una crescita sana dal punto di vista psicologico. Il bambino che gode di sicurezza affettiva sviluppa fiducia in se stesso e nell’ambiente che lo circonda, il che rafforza la cosiddetta resilienza, la capacità psichica di resistere agli eventi negativi e stressanti. Questo supporto psicologico preziosissimo viene offerto dalla figura dei nonni. Tra questi e i nipoti, generalmente si sviluppa una relazione unica e speciale: i primi trasmettono alle generazioni successive quel senso di prezioso affetto che aiuta a crescere e a confrontarsi con la vita e i secondi regalano in cambio allegria e conferma del valore e dell’importanza rivestita dalle persone più anziane all’interno della famiglia e della società.
L’intensità del legame che unisce nonni e nipoti nasce da una grande complicità, fatta di comprensione e tolleranza e, a volte anche da una ricerca di mediazione rispetto al compito educativo dei genitori. La presenza dei nonni nelle famiglie è necessaria, soprattutto, nel supporto alla genitorialità dei figli e nel ruolo che assumono per i nipoti. La loro attività quotidiana, in questo contesto, li aiuta a mantenersi attivi, a avere un ruolo nella società nonostante la loro età. I nonni stanno tornando al loro ruolo, dando anche una grande lezione di civismo ai più giovani. Mentre i governi continuano a promettere aiuti alle donne che lavorano, a partire da un aumento degli asili nido, i nonni sono già in campo: l’80% di loro si cura dei nipoti fino all’età di 13 anni.
Il cosiddetto “Nonno competente” (dal latino competere, essere capace di qualcosa) è quella figura che si mostra sensibile e aperta in quanti più ambiti importanti per la formazione della personalità del nipote. È ovvio che l’amore dei nonni e il rapporto speciale con i nipoti non potranno mai minacciare l’attaccamento del bambino verso i genitori, che rimangono sempre le figure di riferimento più importanti a prescindere da tutto. Per questo ai nonni è consentito essere più permissivi o autoritari: tuttavia, se i genitori svolgono il loro ruolo nel modo dovuto, il bambino capisce subito che con loro valgono certe regole e con i nonni altre. Non dimentichiamo che, spesso, sono i nonni a essere di fatto coinvolti nelle cure e nell’accudimento dei più giovani in periodi di ristrettezze economiche, conflittualità genitoriali con famiglie monoparentali e scarsi servizi compensativi sul territorio. Di fatto essi si sostituiscono per buona parte della giornata al genitore e ne fanno le sue veci, con amorevolezza e disponibilità che nessun’altra persona estranea o babysitter potrebbe dare. Quello del nonno è un ruolo senza ruolo, poiché non è legato a nessun vincolo prestabilito, come accade invece per le figure genitoriali: è famigliare anche se non fa parte del ristretto nucleo formato dai genitori e figli, e sono sempre madre e padre a dettare le regole dell’educazione a cui anche i nonni devono attenersi per rispetto, ma soprattutto per non interrompere quel processo istruttivo che si forma giorno dopo giorno. Nonostante non appartengano al nucleo principe, essi sono fase del ciclo vitale interno alla famiglia stessa. La relazione con loro trasmette il senso di appartenenza a un gruppo, all’interno del quale lo scambio di aiuto e appoggio è reciproco e dipende dalle necessità. Per questo è consigliabile che i nonni raccontino la loro storia ai nipoti e narrino le condizioni di vita in cui sono cresciuti. Inoltre è importante che raccontino episodi e situazioni dell’infanzia dei loro figli. Al giorno d’oggi, i nonni fungono da supporto emotivo per i nipoti in un momento in cui le loro certezze si sgretolano, rappresentano un importante fattore di protezione proprio per la continuità emotiva che assicurano. Io, per esempio, ho avuto la fortuna di conoscere e vivere tutti e quattro i miei nonni e ognuno di loro mi ha lasciato una parte di saggezza. Li ho vissuti tutti diversamente, ma la loro assenza la percepisco forte. In Italia si tende a celebrare la festa di San Valentino relegandola solo agli innamorati. Personalmente (con una mentalità più vicina a quella americana) tendo invece ad ampliare il significato di questa festa amando in forma differente i miei nonni, oggi angeli di Dio nel cielo stellato. L’augurio che rivolgo a coloro che hanno ancora i nonni in vita è di goderli nel quotidiano, perché la loro figura è un tesoro prezioso per l’identità del proprio io.


GRF

Ilaria Solazzo

La pugliese Ilaria Solazzo risponde in pieno alla definizione di “multitasking”. Giovane donna, ha alle spalle mille differenti attività: la redazione di libri, una buona esperienza nel campo della grafica, la pubblicazione di vari testi e non solo! È anche appassionata di lettura (specie la fantascienza), moda, costume e poesia. È giornalista pubblicista, blogger… e tanto altro. Dal decennio di nascita - gli anni ‘80 - ha ereditato la passione per la televisione che, per lei, si incarna nel binomio Carrà/Cuccarini. Dinamica, professionale, seria, ama la vita a colori.

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