“La storia si studia e non si utilizza a proprio uso e consumo”
Dalla Segreteria Regionale della FLC CGIL
Apprendiamo della riprogrammazione dell’incontro con lo Storico Eric Gobetti programmato per il 21 febbraio presso l’Istituto di Istruzione Superiore Guarasci Calabretta di Soverato, dopo l’intervento della sottosegretaria all’istruzione e al merito Paola Frassinetti. L’onorevole taccia l’autore e il suo libro E allora le foibe? di negazionismo e giustificazionismo, dimostrando così di non conoscere nel modo più assoluto il contenuto del libro. L’opera di Gobetti è una revisione degli eventi che non propone una verità storica precostituita né nega o sminuisce una tragedia. È, invece, un’opera che analizza i dati di realtà, la dinamica degli eventi e le relative conseguenze. Vuole altresì mettere in evidenza le mistificazioni e gli errori che vorrebbero dare una versione dei fatti molto lontani dalla realtà. Ed è soprattutto un invito al dubbio, allo studio delle fonti, per comprendere quello che è accaduto in quei terribili anni. Quella di Gobetti è una visione dello storico basata su un’attività di ricerca e analisi dei dati e non una posizione precostituita da un’ideologia politica. L’intervento quasi intimidatorio della sottosegretaria, evidenzia invece, con l’esercizio di potere del suo ruolo, la volontà di fare passare come unica e vera la posizione della parte politica di appartenenza, che fa del proibire la dialettica per affrontare qualsiasi tipo di problema non condiviso. Come sostiene il filosofo Umberto Galimberti: “Quando c’è tanta proibizione succedono le trasgressioni. La trasgressione è figlia della proibizione, ed è figlia di quella destra che pensa di risolvere i problemi proibendo le situazioni”. La storia è storia, non è di parte. La storia si analizza, si studia e non si utilizza a proprio uso e consumo. Riteniamo che simili ingerenze siano inaccettabili. Privare i ragazzi della possibilità di ascoltare Gobetti significa anche impedire loro la possibilità di esercitare autonomamente la capacità di giudizio, di esercitare il dubbio. Senza il quale nessuna scuola, nessun insegnamento, farebbe un lavoro appropriato per la loro crescita.
Foto: lavocedelpatriota.it