Vincenzo Speziali: “L’Amministrazione ha scambiato Catanzaro per la Cuba di Castro?”

C’è mare grosso nella politica catanzarese. Il capoluogo di regione ha un’Amministrazione Comunale con il fiato sul collo poiché non si ritrova con una maggioranza stabile in aula.
A questo, si aggiunge un vero e proprio incidente diplomatico con il Libano, poiché l’Ambasciatrice di questo Paese, con garbo ma fermezza, ha chiesto espressamente in un’intervista rilasciata a La Nuova Calabria di non parlare a sproposito e con razzismo del Libano, soprattutto a fronte di polemiche che nulla hanno a che fare con la politica, ma scivolano sul personale.
La questione è risaputa, ovvero le parole del Consigliere Comunale catanzarese Raffaele Serò nei confronti di Vincenzo Speziali, vecchia volpe della politica che mai ha rinnegato la sua origine bovalinese e anzi la rivendica con orgoglio e passione, coerenza e forza che, pur non dando peso a Serò, tiene il punto circa il principio del galateo comportamentale.
Ne parliamo con lui considerando alcune notizie di carattere nazionale, considerato che Speziali è anche l’unico italiano membro del Bureau Politique dell’Internazionale Democristiana, che gli ha conferito l’incarico di sovrintendere il tavolo della Costituente in cui vi sono tutti i popolari italiani e si attendono persino Antonio Tajani e Matteo Renzi.
Allora, Speziali, che accade a Catanzaro?
Ciò che accade è sotto gli gli occhi di tutti: la vicenda del Cinema Orso, notorio bene storico, per di più vincolato e di cui io ho dato notizie precise, con documenti alla mano, agli stessi Consiglieri Comunali Valerio Donato, Gianni Parisi ed Eugenio Riccio, che avevano sollevato il caso e il Sindaco ha ritardato di recapitare il tutto, come da loro richiesto e a norma di legge; la non positiva gestione dell’emergenza rifiuti o la scarsa derattizzazione in corso; l’assoluta indisciplina sulle linee di indirizzo sul fronte dell’inquinamento acustico e dei posteggi selvaggi; i falsi proclami in merito alla composizione del personale (come riportato dalla pagina Facebook di servizio pubblico Help Center Catanzaro); e infine i due pesi e le due misure: da una parte si insolentisce l’Ambasciatrice del Libano, a cui non si dà cenno, nemmeno a fronte di garbata protesta per le parole che hanno valutato offensive verso di loro e che coinvolgevano pure me, quale parte lesa, in virtù di uno scomposto attacco di un politicante protetto dal suo stesso (para)partito, dallo stesso Sindaco Nicola Fiorita e dal neo Consigliere Regionale Antonello Talerico e, dall’altro, sempre Fiorita con la sua non maggioranza che si appresta a ricevere con tutti gli onori, non la figlia e la nipote di Alcide De Gasperi, di Aldo Moro o di Helmut Khol, bensì di Fidel e Raúl Castro.
C’è un sottinteso implicito?

Sa cosa diceva il mio vecchio amico Francesco Delfino? «Amico… sotto quale cielo»! Ma lei pensa che io possa mai commentare gli errori della compagine fioritana? Suvvia, le ricordo che il sottoscritto è la politica, non un politicante! Non cado in questi falli di reazione. Piuttosto vorrei sapere con che stile si accoglie persino l’Ambasciatrice Cubana e al tempo stesso si snobba, si censura, si insolentisce, l’Ambasciatrice del Libano. Non c’è altro modo di descrivere tutto ciò se non con una parola: razzismo! Tra l’altro, vorrei capire chi paga questo convegno, chi si accolla le spese di viaggio, vitto e alloggio. Certo se qualcuno vuole continuare a fare il comunista bene, ma si riconosca cittadinanza anche a chi non la pensa come lorsignori. E, soprattutto, manifestando sentimenti di benvenuto alla figlia e nipote di costoro. Oltre a Sua Eccellenza l’Ambasciatrice di Cuba che l’accompagna ricordo alle due ospiti che conto su di loro per far presente che la Rappresentante Diplomatica del Libano e la Repubblica Libanese si trovano ad essere offensivamente sminuiti, proprio dall’Amministrazione Comunale che le ospiterà il prossimo 25 Febbraio.
Perché questa cosa la sorridere?
Sorridevo in modo amaro, poiché a questo punto mi viene da pensare che dovremmo fare convocare l’Ambasciatore di Cuba in Libano e fargli presente questa situazione a metà tra il grottesco e il tristemente esilarante. Va a finire che così farò contento Talerico, che sostiene l’indimostrabile, ovvero che il Governo di Beirut ragiona come se fossi io a imporre ciò che desidero o che sono indotti da me, al netto o meno dell’errore. Roba da pazzi, dal morir dal ridere, anche se sono lusingato di questa verosimile ricostruzione. Sicuramente scherza, perché altrimenti ci troveremmo non un affermato avvocato e nemmeno un Consigliere Regionale pro tempore o non definitivo, ma un esilarante personaggio che ha senso dell’umorismo, più di Aldo Fabrizi.
E con ciò non dico che gli assomigli fisicamente, sia chiaro! Nessuno sostenga una cosa mai detta, anche se chiunque può pensare quel che vuole.
Che valutazione politica dà di Talerico?
Se per questo gliela do pure personale. A me è simpatico, lo vedo sempre spumeggiante, che si muove come un trottolino (non della canzone di Mietta e Amedeo Minghi, ovviamente). In più lo trovo leggiadro come pochi, vista la sua corporatura che ricorda vagamente la mia, pur se io anche in questo gli sono da meno. Magari compenserò con altro, però se lo dico lui potrebbe mettermi in bocca parole che non hanno quel significato. Insomma, difende Serò dimenticando Maurice de Talleyrand e il suo detto «soprattutto, non troppo zelo».
Ciò premesso, non capisco cosa ci faccia con questi qui di Fiorita, pure se è Fiorita a essere con lui o a dipendere da lui. In fondo, per Talerico, è una soddisfazione, almeno questa, visto che qui può imporre (utilizzo il termine in senso positivo) dicevo può imporre la sua guida, poiché, come si vede già dalla sua collocazione momentanea, non ravvedo Partiti Politici al suo orizzonte, pronti ad accoglierlo. Con la nostra area politica in definizione non vi è possibilità, in quanto Cesa, Tajani, Mastella (perciò De Luca) hanno avuto qualche incomprensione pregressa con lui e di conseguenza un cattivo ricordo così come mi ripetono, benché sorridono di lui; Fratelli d’Italia meno che mai, anche perché la mia amica Wanda Ferro ha subito, proprio da Talerico, invereconde polemiche e comunque non penso che Antonio Montuoro stenderebbe tappeti rossi. Stesso dicasi per l’Assessore Regione Filippo Pietropaolo; Azione invece, fin quando sarà Partito, non ho sentore che lo accolga, pur conoscendo la spocchiosità calendiana, verso chi lo ha politicamente sedotto e poi abbandonato; gli rimarrebbe il Partito Democratico. Già, visto che pure è parte, al Comune, di questa vaga maggioranza, che va dai democrat ai castristi di Fiorita, Gianmichele Bosco, Donatella Monteverdi e compagni, potrà tentare di entrare nel PD, ma non so se Ernesto Alecci lo consentirà mai, perché è lui a comandare, non il mio amico Fabio Celia.
Ho la netta sensazione quindi, che se fosse confermato il pronunciamento favorevole a Talerico in Cassazione, egli potrebbe finire la legislatura e, assieme a essa, la sua carriera elettiva con il futuro ex Sindaco di Catanzaro. Non sarebbe un problema, perché almeno saprebbero dove andare. Vuole sapere dove? A Cuba, ovviamente, tanto ormai se non mi meraviglia Fiorita, che canta l’inno a Che Guevara, certamente è uno spettacolo nel vedere in questa veste Talerico.
Che bella la vita. Ti riserva sempre sorprese!