È stato presentato, presso l’aula teatro della scuola media di San Luca, ITA CA, progetto ambizioso che nasce dall’idea del console italiano a Cancun Filippo Strano e che, avviato nella zona sud est del reggino, intende ampliare il proprio raggio d’azione e rilanciare i borghi creando un turismo destagionalizzato.
«L’obiettivo fondamentale della presentazione – ha dichiarato Strano nel proprio intervento – è lasciare da parte l’apatia che ha segnato il territorio trasmettendo una positività che possa segnare il futuro della Locride. Il progetto si chiama Itaca per richiamare il viaggio di ritorno a casa di Ulisse, ma anche le iniziali delle parole Italia, Calabria e Cancun». Il progetto, ha proseguito il console, si sostiene con fondi privati e l’ingrediente principale è l’entusiasmo e il coinvolgimento attivo dei comuni, che possiedono le competenza per portare avanti l’idea del console. In questa prima fase, il progetto coinvolge 19 comuni, 500 km² di territorio e 35 km di costa, presso i quali sta per entrare nella fare operativa l’implementazione del prodotto turistico e dei servizi.
«Il nostro intento – ha infatti spiegato Strano, – è quello di rivolgerci non più ai turisti di ritorno, ma a chi non ha legami con il territorio ed è alla ricerca una vacanza balneare. Per attrarre questa categoria di turisti abbiamo già un patrimonio e attrattive da vendere, ma ci manca, come del resto è assente in tutto il Paese, una “scuola di turismo” che insegni agli operatori ad agire in funzione della soddisfazione del cliente e della qualità dei servizi offerti.»
Per raggiungere tale obiettivo, il Progetto prevede una diffusione capillare di striscioni promozionali, che i comuni coordinino l’emissione di ordinanze che permettano ai negozi di applicare degli orari prolungati e stimolino gli imprenditori della ristorazione stagionale a rimanere aperti più a lungo rispetto alla sola stagione estiva. Un piano dinamico, che potrà essere rimodulato periodicamente a seconda delle esigenze dei singoli centri e di imprenditori ai quali si chiede di iniziare a ragionare nell’ottica di un polo turistico internazionale, in grado di attirare viaggiatori tutto l’anno, a costo (soprattutto all’inizio) di quale sacrificio economico e organizzativo.
«In questo modo – ha proseguito Strano – alle bellezze paesaggistiche si aggiungeranno le opportunità commerciali seguendo un modello già sfruttato a Orlando per creare, nel 2002, Disney Downtown, che ha permesso di spostare gli introiti dei visitatori dai parchi di divertimento a una vera e propria cittadina commerciale che ha attirato il turismo e creato posti di lavoro.»
Raggiungere questi obiettivi richiederà una sensibilizzazione dei cittadini, che dovranno essere coinvolti nel progetto in maniera attiva e un programma di formazione non solo per le aziende, ma anche per gli istituti scolastici, passando attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture come vie di collegamento e l’installazione di segnaletica stradale coerente, l’installazione di pannelli informativi, la creazione di parcheggi nei pressi delle aree di interesse e l’attivazione di rete Wi-Fi gratuite, oltre all’applicazione di una nuova filosofia lavorativa. Accanto a tutto questo, dovrà essere collocato un ricco programma di eventi, coordinato da un comitato che dovrà preoccuparsi di “procacciare” manifestazioni di interesse internazionale da collocare accanto ai festival identitari assicurando almeno 250 giornate con eventi nella zona durante tutto l’arco dell’anno.
«Dobbiamo convincere la gente che la Locride sia un bel posto in cui vivere e, magari, trasferirsi in pianta stabile» ha concluso Strano, che ha spiegato come il progetto, ideato nel 2018, stia entrando già in una fase operativa che dovrebbe assicurare, da qui alla prossima bella stagione, già il riscontro dei primi risultati positivi. Un percorso articolato e non scontato che, tuttavia, Strano ritiene possibile e anzi doveroso realizzare per portare la Locride a ricoprire finalmente il ruolo che merita nel panorama turistico internazionale.
