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PD Calabria: il confronto con i territori e le dichiarazioni di Salvini e Calderoli

Proseguono le attività del Partito Democratico Regionale, che ha proseguito nel suo confronto con i territori e commentato le ultime esternazioni di Matteo Salvini e Roberto Calderoli.

Il PD a Corigliano Rossano per il confronto con i territori sull’autonomia differnziata

Si è svolto a Corigliano Rossano, nei locali della ex delegazione municipale, l’incontro del gruppo regionale del PD sull’autonomia differenziata. Il dibattito, che ha registrato una buona  partecipazione e si è caratterizzato per una serie di interventi, è stato introdotto dalla capogruppo in Consiglio comunale Rosellina Madeo, e dal segretario di circolo di Corigliano Rossano Franco Madeo.
Nel corso del suo intervento il capogruppo PD in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, ha puntualmente ribadito le preoccupazioni già più volte espresse in merito al Disegno Di Legge Calderoli, sottolineando la necessità di costruire un fronte calabrese unitario che vada al di là delle divisioni tra destra e sinistra e consideri, finalmente, i rischi concreti di accentuazione delle diseguaglianze territoriali.
«Soprattutto – ha affermato Bevacqua – la proposta Calderoli non tiene in nessuna considerazione il divario già esistente tra Nord e Sud del Paese, pari circa 80.000.000.000 annui a tutto vantaggio delle regioni settentrionali, rispetto alla spesa pubblica statale pro capite. Con l’aggravante che la proposta avanzata dalla Lega, approvata anche dal presidente Roberto Occhiuto nella Conferenza unificata delle Regioni, si limita a prevedere una trattativa privata tra governo e regioni richiedenti l’autonomia, con il Parlamento a fare sostanzialmente da semplice spettatore, privato di ogni sua prerogativa e della concreta possibilità di incidere.»
«Senza una preliminare realizzazione effettiva della perequazione infrastrutturale fra le diverse aree del Paese, con attenzione centrata in particolare su diritti sociali, sanità, istruzione e mobilità – ha concluso Bevacqua, – qualsiasi ipotesi di autonomia differenziata è soltanto un attacco all’unità giuridica ed economica della Repubblica e all’uguaglianza sostanziale dei suoi cittadini.»

«Matteo Salvini sfoglia il suo libro dei sogni e prende in giro i calabresi»

«L’ultimo intervento del Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini sul Ponte e sulle infrastrutture calabresi sembra tratto dal libro dei sogni di chi non conosce la Calabria e la sua storia.»
A sostenerlo è il capogruppo del PD in Consiglio regionale Bevacqua che prosegue: «Salvini, che minimizza il rischio infiltrazioni che un’opera pubblica come il Ponte sullo Stretto avrebbe in un territorio come la Calabria, definisce l’opera stessa un antidoto allo strapotere delle cosche, senza indicare una sola contromisura da adottare per evitare che gli appetiti dei clan possano condizionarla. Come se non bastasse il Ministro, che parla di un decennio come periodo necessario per completare l’opera, si dimentica di tutte le criticità che sono state manifestate, nel corso degli anni, sulla stessa fattibilità dell’opera e dimentica di spiegare quel salvo intese che pesa come un macigno sul via libera che il Consiglio dei Ministri ha dato al Ponte.»
«Ma è la parte dell’intervento sul sistema Calabria – spiega Bevacqua – che davvero sembra non avere nessun aggancio alla realtà. Salvini parla di Strada Statale 106, di A2, di alta velocità senza indicare le risorse destinate a ciascuno degli interventi, né le tempistiche immaginate per l’ammodernamento delle varie infrastrutture.»
«Su una cosa però il ministro Salvini ha ragione – conclude Bevacqua – “i calabresi hanno lo stesso diritto al lavoro, alla mobilità e alla continuità territoriale che hanno tutti gli altri cittadini italiani ed europei”. Se questo è vero i calabresi hanno anche il diritto di sapere in che modo, in che tempi e con quali risorse si metterà mano alle reti stradale, ferroviaria, portuale e aeroportuale che continuano a non essere degne di un Paese dell’Europa occidentale. Di slogan e annunci dal sapore elettorale, volti solo a recuperare qualche punto nei sondaggi, i calabresi non sanno più che farsene. Né hanno bisogno di attendere non meglio precisate intese per capire quale sarà la Calabria nel prossimo futuro. E il governo nazionale ha l’obbligo di spiegarlo con progetti, finanziamenti, studi di fattibilità e risultati concreti. Non certo con specchietti per le allodole, mentre si lavora all’autonomia differenziata che cela l’antico progetto di secessione leghista.»

«L’ultima uscita di Calderoli rende ancora più irricevibile il suo DDL»

«Adesso la misura è davvero colma. Dopo la provocazione arrivata dal governatore della Liguria Giovanni Toti che proponeva di sottrarre i fondi europei alle Regioni che non riescono a spenderli premiando le regioni virtuose, arriva l’affondo del ministro Roberto Calderoli.»
A sostenerlo è il capogruppo del PD in Consiglio regionale Bevacqua, che spiega dopo le indiscrezioni arrivate a mezzo stampa durante gli scorsi giorni: «La proposta di autonomia differenziata per come è stata formulata fin qui non è accettabile, perché ancorata al criterio della spesa storica, non prevede meccanismi di perequazione e non fa chiarezza sui Livelli Essenziali di Prestazione. Il ministro, al quale proprio sul punto sono arrivate richieste di chiarimenti dai sindacati e della stessa Conferenza Stato/Regioni, trova una soluzione che aggraverebbe ancora di più il problema. La sua proposta sarebbe quella di finanziare i LEP con i fondi europei non spesi nella programmazione 2014/2020. Praticamente – dice chiaramente Bevacqua – il governo Meloni vuole finanziare i LEP con stanziamenti che sono già delle Regioni del Sud che li perderebbero e, al contempo, non riceverebbero nessun fondo aggiuntivo per i LEP.»
«Si tratta di una misura – dice anche il capogruppo dem a palazzo Campanella – che non solo penalizza ancora una volta le Regioni meridionali, ma che presenta anche aspetti di incostituzionalità, in quanto le risorse europee sono complementari alla spesa ordinaria dello Stato verso i territori e in nessun caso possono sostituirla.»
«Ci troviamo davanti a una proposta non soltanto iniqua e inaccettabile – conclude Bevacqua – ma che dimostra, ancora una volta, quali siano le reali intenzioni della Lega e del governo di centrodestra. Tramite l’autonomia differenziata si vuole soltanto premiare il Nord del Paese e affossare in maniera definitiva le regioni meridionali. A tutti i livelli il PD si opporrà a un simile disegno politico che non può trovare accoglimento.»


GRF

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