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Costume e SocietàLetteratura

Sara Costanzi: «Ho voluto mettere le persone nella condizione di esprimere al meglio se stesse»

Incuriositi dal progetto editoriale che si cela dietro ABC Donna, abbiamo intervistato la sua ideatrice e autrice Sara Costanzi, operatrice culturale e libera professionista con una laurea in teatro contemporaneo che si occupa di scrittura e di eventi culturali.
Quando è nato in te il desiderio di iniziare a scrivere libri?
Più che scrivere libri, direi scrivere, in generale. Per me è stata una naturale evoluzione della lettura, sono passata dall’essere fruitrice dei libri all’esserne creatrice, ma ci è voluto del tempo, ed è entusiasmante. ABC Donna è il primo vero libro che curo; è un progetto ibrido, artistico, molto visivo, in cui la scrittura è una parte del tutto. Le opere di Francesca, qui, si completano con la scrittura e viceversa.
Se ti dovessi descrivere usando solo tre aggettivi quali sarebbero e perché?
Direi determinata perché sono una grande ottimista e le due cose vanno insieme; curiosa e complessa. Per me non esiste mai nulla di scontato.
Quanto tempo hai impiegato per ideare ABC Donna?
In realtà la scrittura ha avuto tempi brevi, la gestazione del libro è stata più lunga. Dovevamo trovare un equilibrio che esprimesse al meglio le sensibilità mia e di Francesca e che valorizzasse l’intero progetto di Roumba: Pane&Cultura di cui ABC Donna fa parte.
Chi credi dovrebbe comprare e leggere il tuo libro?
ABC Donna è un libro che parte dalle basi del linguaggio, è un abbecedario, che può essere facilmente letto e utilizzato a partire dalle scuole medie. È un libro interattivo, con cui si può giocare e consente di intervenire in vari modi; ad esempio ogni lettera ha una sua cartolina che, volendo, si può ritagliare e spedire e già su questa forma di comunicazione vintage il discorso può ampliarsi molto. Il gioco è stato il collante di tutto il progetto, siamo convinte che attraverso le attività ludiche, a qualunque età, si impari molto e meglio. Silvia in questo è fondamentale, perché lei, che fa teatro da una vita, sa tradurre quel potenziale ludico e riesce a coinvolgere con un sorriso chiunque partecipi alle nostre presentazioni.
Quali sono le tue fonti di ispirazione nell’ambito artistico/culturale?
Sono sempre stata convinta che la cultura debba essere accessibile a tutti, e che facilitare questo processo sia essenziale in ogni fase della vita. Oltre a occuparmi di scrittura, sono un’operatrice culturale, per me ogni evento è un’occasione preziosa per produrre un, seppur piccolo, miglioramento nella vita di chi vi prende parte. Mi ispiro a uno stile di vita contributivo e co-creativo in cui ogni persona venga messa nelle condizioni di poter esprimere sé stessa al meglio delle proprie potenzialità.
Che importanza ha il genius loci all’interno del tuo lavoro?
Ho creato Roumba dando vita a un non luogo, nello specifico una roulotte vintage che utilizziamo come mini spazio espositivo internamente e intorno a cui realizziamo performance teatrali. La potenza di questo contenitore, che vuole essere una wunderkammer contemporanea, è tale che quando metti una roulotte fuori dal contesto vacanziero si crea immediatamente curiosità e le persone si rilassano. Quindi, per rispondere alla tua domanda, il genius loci per me è fondamentale, ma in qualche modo ce lo siamo creato e viaggia con noi.
Quale progetto ritieni ti rappresenti di più? Puoi raccontarci la sua genesi?
Indubbiamente Roumba, del quale potete trovare maggiori informazioni cliccando qui. È un progetto che in sé una potenza creativa animica. Da un lato mi sono ispirata alla tradizione dell’avanguardia del Bread and Puppet Theater, dall’altro ho voluto dare vita a uno spazio che, sostanzialmente, è un non luogo, in un’epoca di grande carenza di spazi culturali. In qualche modo, ho creato un paradosso: uno spazio mobile (allegro, colorato, gioioso) quindi effimero, che possiamo portare dove spazi non ce ne sono. L’idea di Roumba ha preso concretezza grazie a un bando del Comune di Terni, che ho vinto nel 2020, e ha consentito al progetto di avere quel minimo di fondi per renderlo tangibile. Silvia Imperi è stata la mia prima grande sostenitrice (lo è anche adesso) e il percorso con il progetto ci sta portando a dare vita a nuovi altri progetti, incluso ABC Donna, in sintonia con nuove realtà.
Quale consiglio daresti a un giovane liceale che avesse voglia, dopo la maturità, di intraprendere il tuo stesso cammino?
Sarebbe bello se un adolescente ascoltasse i consigli di un adulto. Forse la cosa migliore sarebbe ascoltare quel liceale e incoraggiarlo nel modo migliore, affinché concretizzi la sua aspirazione. Personalmente credo nella formazione. Studiando si possono trovare ispirazioni e spunti che, uniti a un approccio pragmatico, in cui ogni fase del lavoro viene individuata chiaramente e portata a termine, possono portare a risultati inimmaginabili. Coltivare la curiosità, diventare buoni osservatori, imparare sempre credo siano tre fondamenti imprescindibili, non solo per chi voglia intraprendere un lavoro creativo.
Quali i tuoi progetti futuri?
Mi piacerebbe molto portare Roumba in tour con nuove produzioni e vorrei che ABC Donna potesse diventare uno strumento educativo per le scuole, in particolare per le superiori.
Come vorresti finire questa nostra chiacchierata?
Terminiamo questa chiaccherata con l’auspicio di aggiornarci presto con nuovi progetti!


GRF

Ilaria Solazzo

La pugliese Ilaria Solazzo risponde in pieno alla definizione di “multitasking”. Giovane donna, ha alle spalle mille differenti attività: la redazione di libri, una buona esperienza nel campo della grafica, la pubblicazione di vari testi e non solo! È anche appassionata di lettura (specie la fantascienza), moda, costume e poesia. È giornalista pubblicista, blogger… e tanto altro. Dal decennio di nascita - gli anni ‘80 - ha ereditato la passione per la televisione che, per lei, si incarna nel binomio Carrà/Cuccarini. Dinamica, professionale, seria, ama la vita a colori.

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