Sanità nella Locride: quando incomprensibili ritardi negano i diritti dei cittadini
Dai comitati Casa della Salute Siderno e DifendiAmo l’Ospedale Locri e dal Corsecom
La Sanità Pubblica è reduce da anni di de finanziamento, tagli dei posti letto, riduzioni del personale, impoverimento della medicina territoriale e della prevenzione.
Anche la riorganizzazione della medicina di famiglia e delle cure primarie, di cui oggi si torna a parlare in relazione agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è rimasta per molto tempo disattesa, soprattutto sul nostro territorio.
Sono passati, infatti, più di dieci anni dalla riforma Balduzzi che, nel 2012, prevedeva per i Medici di Medicina Generale, i pediatri di libera scelta, i medici della guardia medica, della medicina dei servizi e gli specialisti ambulatoriali, la possibilità di operare in Aggregazioni Funzionali Territoriali e in Unità Complesse di Cure Primarie.
Una buona legge di riforma della medicina territoriale, rimasta in Calabria per anni dimenticata nei cassetti, e che ha visto, dopo una fase di sperimentazione, le prime attuazioni a partire dal 2019 e, soltanto, in alcune delle province calabresi.
È del novembre 2022, infatti, l’avviso, pubblicato dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, per l’attivazione delle 26 AFT identificate, di cui 6 nel Distretto ionico.
Al bando, per ragioni non molto chiare, c’è stata una partecipazione molto scarsa dei MMG, tant’è che, momentaneamente, potranno essere istituite solo 6 AFT, gestite h12 dai MMG, di cui 4 nella città di Reggio, 1 a Bagnara e 1 a Brancaleone.
La situazione è ancora più critica per quanto riguarda le UCCP, dato che al momento non risulta che siano stati fatti avvisi in merito nell’ASP di Reggio.
Tra quelle da realizzare, una UCCP pubblica, multiprofessionale, è prevista presso il Distretto/Casa della Salute di Siderno. Un punto di riferimento importante, con accessibilità h24, costituita da MMG, Pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermiere di comunità e personale amministrativo, dotata di attrezzature diagnostiche di base per affrontare, a livello territoriale, molte delle criticità e delle necessità assistenziali dei cittadini, soprattutto dei malati cronici.
In altri territori della nostra regione, queste Unità complesse sono state già realizzate e, di recente, grazie anche al forte impegno civico di Comunità Competente, è prossima l’istituzione anche nell’ASP di Vibo Valentia.
Se fino a oggi ci sono stante resistenze per lo sviluppo di questo nuovo modello organizzativo delle cure primarie, è arrivato il momento di mettere da parte i vincoli culturali, organizzativi e di ordine professionale che hanno di fatto bloccato, a oggi, qualsiasi concreto tentativo di riorganizzazione.
Potrebbero le Istituzioni preposte e le Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale dire quali siano gli ostacoli alla loro realizzazione anche nella Locride?
Da parte nostra, nel caso fosse necessario e potesse essere utile, siamo disponibili a qualsiasi iniziativa che favorisca questa riorganizzazione funzionale, che potrebbe migliorare di molto, fin da subito, il sistema delle cure primarie nel nostro territorio.