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Attualità

Fusione dei comuni: ANCI decisa a fermare la nuova proposta regionale


Edil Merici

Dalla sezione regionale dell’ANCI

Il consiglio regionale calabrese dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, convocato e presieduto dal vicepresidente Vicario Carmelo Panetta, nell’attesa della formale pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria della contestata legge regionale cosiddetta omnibus, si è riunito discutendo il punto all’ordine del giorno: “esame della problematica, proposte iniziative e determinazioni in merito”, particolarmente riguardo alle “variazioni della legislazione regionale inerenti la fusione di Comuni.”
Sì è preso atto che la Commissione prima, e il Consiglio Regionale della Calabria a maggioranza, dopo, non hanno inteso accogliere e fare proprie le richieste da parte della sezione regionale dell’ANCI di stralcio con rinvio della trattazione a momento successivo della specifica norma modificatrice della procedura relativa alla fusione di comuni, onde consentire approfondimenti e possibili confronti interistituzionali.
L’ANCI aveva infatti avanzato la richiesta evitando in prima battuta di ricorrere a iniziative più roboanti, che pure erano state prese in considerazione.
L’organo rappresentativo dell’ANCI ha registrato che le modifiche normative approvate escludono i comuni e, in particolare i consigli comunali, già preposti ad assumere apposite deliberazioni, da una procedura (le fusioni) che ha senso soltanto assicurando la massima partecipazione democratica, il coinvolgimento e la condivisione di tutti i soggetti interessati. Elemento, questo, venuto oggi meno.
Ciò ha dunque indotto a ribadire il grido d’allarme dell’Associazione degli enti locali calabresi, palesando la decisione condivisa di andare avanti con le più opportune ed efficaci iniziative per contrastare l’eventuale operatività delle nuove disposizioni e pretenderne la revisione.
L’ANCI inviterà nei prossimi giorni i sindaci e le amministrazioni comunali ad assumere e approvare un’apposita deliberazione di protesta e rivendicazione, preferibilmente consiliare, quale segnale forte di protesta da parte degli enti locali.
L’ANCI Calabria ha così registrato e raccolto le molteplici disponibilità segnalate da tanti sindaci di ricorrere anche alle vie giudiziarie.
È inoltre in corso una verifica tecnica degli aspetti giuridici circa la costituzionalità delle determinazioni del legislatore regionale e l’avvio dell’organizzazione di un evento, esteso alla partecipazione di tutti i sindaci calabresi, con il coinvolgimento dei vertici nazionali dell’ANCI.
Certamente sull’argomento la sezione regionale dell’ANCI non intende fermarsi, tantomeno rallentare la propria azione a difesa dei principi di democrazia e di tutela della dignità istituzionale dei comuni.


GRF

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