Niente sorveglianza speciale per un 63enne di Gioiosa Ionica


Non ha trovato accoglimento la proposta di applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti del 63enne T.C., residente a Gioiosa Ionica, difeso dall’avvocato Fabio Mesiti.
La Procura della Repubblica di Reggio Calabria aveva chiesto l’applicazione della misura personale per la durata di 2 anni a carico del 63enne gioiosano sulla scorta di una serie di vicende giudiziarie, da ultimo un’accusa di furto di energia elettrica per la quale l’interessato, all’esito del processo che si è tenuto con le forme del rito abbreviato, ha riportato una condanna alla pena complessiva di 6 mesi e 200 € di multa, sostituita da una multa di 900 €. Il gioiosano era rimasto coinvolto in passato in altri tre fatti criminosi, tra cui una condanna in secondo grado per il reato di peculato.
L’avvocato Mesiti si è opposto alla richiesta della Procura sostenendo il difetto dei requisiti richiesti dal codice antimafia al fine di delineare in capo al proprio assistito la sussistenza di una vera e propria pericolosità cosiddetta generica, caratterizzata dal requisito dell’attualità. In tal senso, secondo il difensore, i fatti di reato indicati dalla Procura nei confronti del 63enne non sono idonei a configurare il requisito di una attuale abitualità nel vivere di proventi illeciti.
All’esito della camera di consiglio il Tribunale di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, ha recepito le argomentazioni dell’avvocato Mesiti e rigettato la proposta di applicazione della sorveglianza speciale in capo al 63enne gioiosano.
