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Lega: la “Stretto Spa”, la depurazione e la legge sugli incendi boschivi


Edil Merici

Proseguono le attività della sezione calabrese della Lega, che ha commentato gli sviluppi relativi alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, l’impegno del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto relativamente alla depurazione e il passaggio della norma che prevede una pena minima di sei anni per chi appicca incendi boschivi.

“La Stretto Spa corre: grande attenzione all’impenetrabilità”

La nomina di Gianni De Gennaro, ex capo della Polizia di Stato, a presidente del Consorzio Eurolink, comprova di come vi sia la massima attenzione alle strategie di contrasto per i probabili tentativi del possibile condizionamento o intromissione del certo interesse mafioso all’opera. Come più volte ripetuto dal Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri, dove ci sono soldi da spendere vi è sempre l’interesse delle mafie a intercettare la maggior parte delle risorse. Questo è ben noto e, quindi, i vertici delle società interessate si stanno attrezzando adeguatamente per porre una barriera forte, impenetrabile e insuperabile. D’altro canto, l’indispensabile necessità di correre, per come voluto dal Ministro Matteo Salvini, per la realizzazione dell’opera, necessita di grande attenzione e di creazione di strutture significative ed efficienti per impedire qualsiasi intromissione mafiosa. Ecco la necessità di una grande collaborazione tra tutti gli attori protagonisti del suddetto percorso, con assunzioni di responsabilità dirette e con una partecipazione attiva e consapevole. D’altro canto, si parla di una imponente opera che trasformerà i territori e che, secondo le stime, dovrà realizzare oltre 100.000 posti di lavoro, l’attivazione della filiera locale, il completamento del corridoio Ten-T tra la Scandinavia e il Mediterraneo, le opere accessorie strategiche per la connessione alle infrastrutture stradali e ferroviarie nazionali, una forte attrattiva per i porti siciliani e calabresi come snodo per merci italiane ed europee. In sostanza, una grandissima sfida tecnologica che renderà il ponte e la sua campata la più lunga del mondo (3.660 metri complessivi e con una campata centrale di 3.300 metri), oltre ai 61 metri di larghezza dell’impalcato, con percorsi stradali e ferroviari, ai 65,5 metri di altezza, con i circa 400 metri di altezza delle torri. Una straordinaria occasione di crescita e sviluppo che non può essere bruciata per polemiche sterili della sinistra che non è stata capace di realizzare nulla e che ora vorrebbe, inspiegabilmente, boicottare un progetto e un percorso di alto spessore e che potrà, seriamente, trasformare in positivo un territorio che ha tanto bisogno di occupazione e infrastrutture.

“Bene Occhiuto sulla depurazione”

Controlli, denunce e misure amministrative non servono a nulla dinnanzi a una situazione di sfascio e di abbandono lasciata da una gestione passata del tutto incurante dell’ambiente e del valore del mare. Ricordo la battaglia nella zona di Nicotera ove, per 20 anni ho presentato 52 esposti e ho ricevuto in cambio spari e proiettili contro il cancello di casa, ma nulla è, però, cambiato! Anche la denuncia delle istituzioni per “collusione con la criminalità” non ha sortito nulla! Uno Stato che non riesce a fronteggiare un sistema di inquinamento marino, con tutti i mezzi che possiede, o non è capace oppure non vuole e, quindi, è colluso. Oggi ci sta provando il presidente Roberto Occhiuto con caparbietà e convinzione. La battaglia sarà dura, ma sono sicuro che lascerà il segno. Non è persona che si arrende. Naturalmente sono necessari provvedimenti forti e drastici, una collaborazione corretta delle Forze dell’Ordine, una posizione decisa e determinata delle Procure. E, allora, forse, qualcosa potrà avvenire, con i sequestri degli impianti non funzionanti, la denuncia dei sindaci inadempienti, la nomina di commissari che in 30 giorni devono relazionare sullo stato dell’arte indicando i provvedimenti urgenti da assumere, le segnalazioni alla Procura della Corte dei conti per l’azione di danno erariale, la ribellione dei cittadini che, spesso, sono condizionati dalle lobby di potere e dalla criminalità organizzata, che lucra pesantemente con l’ambiente. Un’azione collettiva che deve supportare quella del presidente e di tutti coloro che amano la propria terra e vorrebbero che non fosse violentata da personaggi che pensano solo a lucrare oppure sono di una tale ignoranza che non comprendono o non vogliono comprendere che il mare è una ricchezza e, quindi, va tutelato con tutti i mezzi possibili. La Lega sarà per queste e tutte le battaglie fondamentali e di civiltà e non rinviabili, accanto al presidente Occhiuto che potrà sempre contare sul nostro sostegno.

Sei anni di carcere per chi causa un incendio

Gli incendi dolosi stanno distruggendo l’Italia e, in particolare, la Calabria. Un susseguirsi di fiamme che, spesso, è causato da criminali per interessi diretti e personali. Una devastazione che ha distrutto foreste centenarie, aziende, fabbricati, generando la morte di esseri umani e tanti animali che non sono riusciti a scappare dal fuoco. Finalmente qualcosa di concreto! Il Consiglio dei Ministri ha approvato la proposta della Lega per aumentare le pene per i piromani: queste partiranno da un minimo di sei anni, con le aggravanti per chi agisce con fini di lucro o con doveri di sorveglianza. Ha commentato il Ministro Salvini, nel presentare la proposta approvata, che «chi mette fuoco a boschi e foreste è un criminale e va trattato come tale». Il Governo ha fatto la sua parte. Ora tocca ai cittadini, alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura assumere tutte quelle iniziative per prevenire e, comunque, sanzionare coloro che si rendono attori di un crimine così devastante. Bisogna partire subito per creare sistemi di controllo ferrei, anche utilizzando le nuove tecnologie, oltre che, principalmente, responsabilizzando i soggetti che vivono la terra e da questa ricavano il sostentamento. È necessario, pertanto, un’azione forte di pulizia delle foreste e dei campi, il controllo ferreo e, infine, far comprendere quanto sia importante mantenere il verde essendo una risorsa fondamentale, che non può essere distrutta per infimi interessi diversi da quelli generali.


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